Derivati: Corte di Londra, Piemonte dovra’ pagare 36 mln a banche

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(askanews) – Torino, 16 lug – La Regione Piemonte, dovra’ pagare36 milioni di euro a Dexia e Intesa Sanpaolo, due delle trebanche con cui aveva costruito cinque contratti di derivatisul prestito obbligazionario da 1,85 miliardi emesso nel 2006sotto l’amministrazione di Mercedes Bresso. Lo ha stabilitola Corte di Londra a cui le banche hanno fatto ricorso dopoche la giunta Cota aveva deciso lo scorso anno diinterrompere il pagamento delle rate semestrali diammortamento del prestito obbligazionario, denunciandocommissioni occulte per 54 milioni e contestando la validita’dei contratti per il diritto italiano.

Secondo l’assessore regionale al Bilancio GilbertoPichetto non si tratterebbe invece di una sentenza dicondanna in senso stretto, ne’ di una sentenza definitiva ela Regione almeno per il momento non dovra’ pagare nulla.

Secondo quanto riporta un’agenzia straniera, il giudice HenryEder ha ritenuto che il Piemonte non abbia replicato in tempoalla richiesta delle banche di pagare le rate definendo alcontempo ”vaghe e oscure” le accuse agli istituti dicredito. La Regione di fronte alla Corte londinese avevaanche sottolineato che il suo direttore finanziario nonconosceva l’inglese a sufficienza, e quindi non era in gradodi comprendere tutti i risvolti del contratto. Pochesettimane fa la Regione guidata da Roberto Cota aveva chiusopero’ il contenzioso con la terza banca coinvolta, MerrillLynch, siglando un accordo transattivo per circa ottomilioni. La decisione della Corte londinese ha sollevatoinevitabili reazioni: ”La  sentenza depositata oggi a Londra- scrive Pichetto in una nota – conferma una decisione gia’assunta a luglio dello scorso anno dalla High Court ofJustice. Non si tratta di una sentenza di condanna e silimita solo a ribadire quanto gia’ espresso in precedenza.

Non e’ pertanto in alcun modo da ritenersi definitiva,tant’e’ che si sta valutando l’eventuale impugnazione dellastessa. Ma anche se lo fosse, sarebbe comunque necessario unulteriore passaggio in Italia per poterla rendere esecutiva,ovvero una pronuncia del giudice civile. Insomma, al momentola Regione Piemonte non deve pagare alcunche”’. Pichettoricorda inoltre che sulla stessa vicenda e’ ancora in corsoil giudizio dinanzi al Consiglio di Stato, ”in cui si chiedeche sul caso specifico venga fatta valere la giurisdizioneitaliana. La sentenza di Londra di oggi, tra l’altro, -aggiunge Pichetto – non si pronuncia sul vero puntofondamentale della vicenda: il TAR Piemonte, con la decisionedepositata a dicembre 2012, aveva infatti ritenutoinammissibili i ricorsi presentati dalle banche e avevadichiarato che la competenza a decidere sulla validita’dell’autotutela spettasse al giudice inglese. Quest’ultimo,pero’ oggi si e’ limitato a confermare la vecchia sentenza,non pronunciandosi sulla validita’ degli atti di autotutela,ad oggi ancora validi ed efficaci. Pertanto, a differenza diquanto sembra emergere leggendo le agenzie odierne, laquestione e’ ben lontana dai titoli di coda”.

Di diverso avviso l’opposizione. Il capogruppo Pd AldoReschigna infatti ribatte: ”La brillante idea del presidenteCota di interrompere i pagamenti sui derivati trova ora unprimo risultato sul piano giudiziario: la Regione dovra’pagare 36 milioni di euro in un momento in cui si tagliano iservizi sociali, tale e’ la sofferenza dei conti. Questoavviene quando chi governa una Regione preferisce il clamoredella propaganda alla tutela degli interessi dell’ente cherappresenta. Questa e’ l’ennesima conferma della incapacita’di governo del presidente Cota”.

red/eg/rf