Acque: 4 proposte per prevenire emergenze e per qualita’ ‘doc’

DIC , 1297 -

(askanews) – Roma, 15 lug – Perdite di rete in media superiorial 35% (ma si arriva anche la 70%), rete fognaria che ancoranon serve il 15% degli italiani, depuratori malgestiti,inadeguati o addirittura inesistenti per un italiano su tre,acqua che esce a singhiozzo dai rubinetti, soprattutto a sud,circa il 35% dei corpi idrici di superficie che non raggiungegli standard di qualita’ ambientale. Proprio per individuaregli obiettivi concreti per tracciare la rotta corretta perproteggere questa risorsa, l’Assemblea Nazionale Acque, chesi e’ svolta in preparazione degli Stati Generali della GreenEconomy 2013, ha lanciato quattro proposte che partono daquesto quadro generale: in Italia sono disponibili 52miliardi di m3 di acqua (circa l’80% effettivamenteutilizzata) e di questa il 50% e’ utilizzata in agricoltura,il 15-20% per uso domestico, il 30-35% per usoenergetico/industriale.

”L’Italia – ha dichiarato Erasmo D’Angelis,Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti – e’ un Paeseche convive con un grave deficit infrastrutturale nel settoredegli acquedotti e della depurazione. In un terzo del nostroPaese mancano fognature e depurazione e in particolare al Sudl’acqua arriva anche a turni dopo giorni, condizioniinaccettabili da Paese in via di sviluppo. L’inquinamento del40% di fiumi e laghi produce emergenze e presto produrra’anche sanzioni europee che saranno un vero salasso per loStato e le Regioni, pari a 700 milioni l’anno e al taglio dialcuni fondi Ue fino a che non si arrivera’ alla conquistadella depurazione. Il Governo sta affrontando seriamente ilproblema e presto ci incontreremo con Regioni e aziende perfar ripartire gli interventi infrastrutturali urgenti e perrendere universale il servizio in tutta l’Italia, rottamare oriparare 170.000 km di reti e posarne almeno altre 50.000.

Servono tre mosse per il settore. Stabilizzare la tariffaidrica, per questo abbiamo chiesto all’Autorita’ nazionaledell’Energia Elettrica e Gas, che dal dicembre 2011 controllae regola il settore, oltre ad aggiungere la parola ”acqua”nel logo anche di elaborare una tariffa definitivasostenibile per gli investimenti necessari e che tuteli gliutenti deboli. Facilitare l’accesso al credito per poterrealizzare gli investimenti necessari. Tornare ad avere unaquota di risorse pubbliche sul settore e utilizzare strumentiinnovativi come gli Hydrobond. Cio’ sarebbe ossigeno ancheper l’occupazione e per aprire velocemente 480 cantieri per4.8 miliardi di euro gia’ finanziati a livello locale dalleprincipali aziende idriche”.

Queste le quattro proposte per avviare una strategianazionale per la gestione della risorsa acqua: Dare pienaattuazione alle direttive europee aggiornando, integrando,adeguando le norme nazionali. Reperire le risorse necessarieche sono state stimate per le infrastruttureacquedottistiche, fognarie e depurative in 66 miliardi dieuro in 30 anni con un effetto occupazionale stimabile tra150.000 e 200.000 addetti, attraverso in primo luogo laqualificazione dell’ uso dei Fondi strutturali 2014-2020. E’stato stimato (Autorita’ dei Contratti Pubblici) che con unmiliardo di euro e’ possibile coinvolgere da 10.000 a 15.000lavoratori in attivita’ di medio-lungo termine. Migliorare le prestazioni ambientali del settore valorizzandoil risparmio idrico con l’introduzione dei ”certificatiblu”, riconoscendo gli incentivi a chi riutilizza le acquereflue depurate, soprattutto in agricoltura, riducendo ledotazioni idriche portandole a 200 litri per abitante algiorno (ora sono in media superiori del 20-40%) e le perditeidriche che non dovrebbero superare il 20%. Coinvolgere i cittadini attraverso percorsi dicomunicazione e formazione. Una strategia di informazionepotra’ aumentare l’attenzione e la consapevolezza sui temidell’acqua e grandi campagne di comunicazione potrannosensibilizzare i cittadini. L’innovazione tecnica e lagestione sostenibile delle acque deve entrare anche a farparte dei programmi di istruzione superiore e universitaridel settore.

red/mpd