Telecom: azienda, decisione Agcom contrasta con orientamenti Ue (1 Upd)

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(askanews) – Roma, 11 lug – ”La proposta di riduzione dei canonidi accesso wholesale alla rete in rame (servizi di Unbundlingdel local loop, bitstream naked, bitstream condiviso eWholesale Line Rental), che il Consiglio dell’Autorita’ perle Garanzie nelle Comunicazioni ha oggi deciso di notificarealla Commissione europea, presenta evidenti profili dicontrasto rispetto al quadro europeo”. E’ quanto affermaTelecom Italia in una nota.

Secondo Telecom, ”l’intervento dell’Autorita’ si pone incontrotendenza rispetto ad un percorso che, negli ultimianni, ha portato ad un allineamento del canone ULL di TelecomItalia alla media ponderata dei principali Paesi europei(Germania, Francia, Spagna e Regno Unito), attualmente pari a9,29 Euro/mese. La proposta risulta, inoltre, del tuttocontraria agli orientamenti della Commissione europea, cheauspica la stabilita’ dei canoni ULL, nonche’ alle tendenzein atto nei principali Stati membri, le cui Autorita’ hannorecentemente approvato canoni ULL 2013 in crescita rispettoal 2012 (Germania, Francia e Spagna) o sostanzialmentestabili (Regno Unito)”.

Telecom ricorda che la decisione di Agcom dovra’ passareal vaglio della Commissione europea, ”alla quale l’Aziendasi riserva di far avere le proprie osservazioni e, qualora ladecisione fosse confermata, Telecom Italia ricorrera’ pressole competenti sedi giurisdizionali. La contrazione dei prezzidell’accesso in rame risulta in contrapposizione con laproposta di Raccomandazione del Commissario Kroes, cheproprio oggi ha avuto il via libera degli Stati membririuniti nel COCOM (Communication Committee), e rischia dicompromettere lo sviluppo delle nuove reti in fibra. TelecomItalia auspica, pertanto, che, anche alla luce del parere cheverra’ trasmesso dalla Commissione europea, AGCOM possariconsiderare le proprie valutazioni in merito ai canoni diaccesso 2013, salvaguardando sia le dinamiche competitive siagli incentivi agli investimenti nelle nuove reti in fibra.

Telecom ritiene, inoltre, che un corretto equilibrio traconcorrenza e investimenti, in linea con gli orientamenticomunitari, debba essere posto alla base della analisi dimercato in corso per la definizione dei prezzi di accesso inrame e fibra per gli anni 2014-2016, nell’ambito della qualedovrebbero essere valutati gli effetti pro concorrenziali delprogetto di scorporo della rete di accesso di TelecomItalia.

In questa fase, l’Italia ha bisogno di un impegno da partedi tutto il settore e di politiche regolamentari che,salvaguardando gli assetti concorrenziali e occupazionali,promuovano quella accelerazione degli investimenti nellenuove reti in fibra, necessaria per consentire al Paese diraggiungere gli obiettivi di sviluppo ultrabroadband 2020dell’Agenda Digitale che rappresentano, nell’attualecongiuntura, uno dei principali fattori di crescitadell’economia e di creazione di nuovi posti di lavoro.

Ove i provvedimenti odierni dell’Autorita’ fosseroconfermati, l’impatto economico-finanziario per la Societa’ammonterebbe a circa 110 milioni di euro su base annuarispetto al 2012.

La decisione avra’ un impatto materiale sui conti diTelecom Italia che dovra’ essere valutato dal CdA sia perquanto riguarda l’impatto sui programmi di investimento siaper quanto riguarda il percorso di societarizzazione dellarete di accesso; un progetto del quale si conferma lavalidita’, anche alla luce degli orientamenti comunitari, mache la decisione di Agcom mette fortemente a rischio”.

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