Crisi:Adusbef-Federconsumatori, sospetto tempismo Standard & Poor’s

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(askanews) – Roma, 10 lug – ”L’ennesimo declassamento sull’affidabilita’ dell’Italia a BBB da S&P (due gradini dallivello spazzatura), scelto con sospetto tempismo nella fasepiu’ delicata ed a pochi giorni dalla chiusura dellaprocedura di infrazione europea per deficit eccessivo; lerichieste di mantenere l’Imu prima casa ed il contestualeaumento Iva al 22%, non rappresentano solo ingerenze nellasovranita’ dello Stato da parte di un’entita’ privata chevede nel proprio azionariato banche e fondi speculativi, maanche coincidenze sospette con analoghi diktat della troika,in particolare del FMI, dovrebbero indurre il Governo el’Europa ad una dura reazione, che finora non e’ stataregistrata”. Lo affermano Adusbef e Federconsumatori, che”hanno mandato sotto processo a Trani S&P, con richiesta dicostituzione di parte civile, e che ricordano ancora unavolta i report non sempre attendibili emessi in particolareda S&P, che nei crack Parmalat, Enron, Lehman Brothers, hannoinvece giudicato tali societa’ con la pagella della massimaaffidabilita’ a pochi giorni dal loro dissesto finanziarioper insolvenza”.

Secondo quanto riportato da Adusbef e Federconsumatori,”dalle carte della corposa inchiesta della Procura di Trani,corredata dalle intercettazioni telefoniche tra la sede diMilano e quella di New York di Standard & Poor’s, trascritteed allegate agli atti, emergono illecite condotte criminalidelle agenzie di rating, non soltanto per manipolazionicontinuate e pluriaggravate del mercato, a partire dal maggio2011, ma un vero e proprio disegno criminoso per unsistematico attacco portato contro l’Italia, appositamentescelto nei momenti di maggiore debolezza, anche con lafinalita’ di indebolire la moneta unica europea,destabilizzando l’euro”. ”Ad incastrare infatti l’Agenzia di rating oltre alleperizie ed alle consulenze, ci sono compromettentiintercettazioni telefoniche”, secondo le due associazioni.

Adusbef e Federconsumatori ”chiedono ancora una volta aiGoverni normative chiare e sanzioni penali piu’ rigorose,contro le Agenzie di Rating, che fanno profitti sulla pelledei risparmiatori”.

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