Fiat: De Palma (Fiom) dopo Consulta, pronti a tornare in fabbrica

90 3, 1294 -

(askanews) – Torino, 6 lug – Appena lo ha saputo, Nina Leonestorica delegata Fiom di Mirafiori, ha preso le bandiere delsindacato e si e’ messa a fare un carosello con la sua auto,facendo il giro dello storico stabilimento torinese comeavesse vinto uno scudetto, assieme alle sue due colleghe eamiche Rosa Carlino e Caterina Gurzi’ ”Adesso torniamo infabbrica per a parlare di futuro ad affrontare il problemadei problemi, dove sono gli investimenti”, dice pero’ ilresponsabile auto della Fiom Michele De Palma: ”Vogliamotornare a contrattare”. E al governo chiede subito un tavoloistituzionale sul futuro del gruppo. La Sentenza della Cortecostituzionale, che ha rimesso in gioco il sindacato deimetalmeccanici Cgil nella guerra legale con la Fiat sullapossibilita’ di eleggere Rsa benche’ non firmatario delcontratto, e’ giunta come una liberazione.

Neppure i legali credevano a un pronunciamento cosi’ netto. Ea Torino oggi nella sede della Fiom di via Sagra di SanMichele, si festeggia: i delegati della Fiom del gruppo Fiatin Piemonte si trovano con i loro vertici locali FedericoBellono e Vittorio De Martino, con il loro responsabile autoDe Palma, e con il team di legali che hanno presentato iricorsi alla Consulta, Elena Poli, Enzo Martino e ValentinaPini. C’e’ anche Giorgio Airaudo ora paralmentare Sel che facapolino durante l’assemblea. ”Non speravamo in una vittoriacosi’ netta – commenta l’avvocato Martino – quando ho parlatodi incostituzionalita’ sopravvenuta, vale a dire di unanorma, l’art.19 dello Statuto, che poteva anche essereconsiderata costituzionale, ma non piu’ sostenibile nelmomento in cui il sindacato maggiore veniva estromesso dallefabbriche, ricordo il sorrriso di scherno dei legali dellaFiat”. Ed e’ stata questa considerazione, di sproporzionenelle conseguenze, e’ stato spiegato, che ha portato laConsulta a ribaltare un giudizio sull’ art.19 di cui piu’volte aveva ribadito la costituzionalita’. La Corte, hannoricordato i legali, ha sancito l’illegittimita’dell’esclusione dei sindacati anche non firmatari delcontratto, ”purche’ abbiano partecipato alle trattative”. Esu questo aspetto c’e’ da attendersi ulteriori echi dibattaglia, in quanto sia la Fiat, sia gli altri sindacatifirmatari, Fim e Fismic in testa, ritengono che Fiom si siasottratta al negoziato. ”E’ falso – replica De Palma – tantoche sono stati loro ad alzarsi e continuare la riunione inun’altra sala. Noi non abbiamo lasciato nessuno. Siamo statinoi ad essere abbandonati dalla trattativa”. Un punto chesecondo Elena Poli e’ pacifico, non solo dal punto di vistadella ricostruzione dei fatti, ma anche da quello giuridico,in quanto ”La Corte costituzionale non avrebbe deciso senon avesse considerato la questione di legittimita’ non solofondata, ma anche rilevante per le parti in causa”. In altreparole la Corte avrebbe dato per scontata la partecipazionefiom. Ora, spiegano i legali, la sentenza, di cui ne e’soltanto stato anticipato il dispositivo vista l’importanzaanche mediatica del caso, verra’ depositata, entro fine mese, e poi dovra’ essere applicata nei giudizi in corso, unasettantina in tutto.

Innazitutto in quelli pendenti, una ventina soltanto inPiemonte, poi anche in appello per quelli conclusi in primogrado. A questo proposito spiega De Palma potra’ accaderequanto e’ gia’ avvenuto proprio ad Atessa dove martedi’prossimo arrivera’ l’ad Sergio Marchionne per presentare iprogrammi del gruppo sullo stabilimento Sevel: la Fiom haeletto le sue Rsa che godono delle prerogative previste dalloStatuto dei lavoratori ma non quelle migliorative previstedal contratto.

Proprio ad Atessa, in occasione dell’arrivo di Marchionne laFiom ha organizzato un presidio: ”Vogliamo occuparci -aggiunge – di salute e sicurezza, di futuro industriale e dicertezza della democrazia in fabbrica. Quello che andra’ inscena martedi’ non sara’ la realta’ della fabbrica, ma unreality, un set cinematografico e vogliamo denunciarlo”.

”Siamo rientrati anche in altri stabilimenti – racconta DePalma – a Suzzara come a Brescia e siamo stati accolti inmodo commovente, con un lungo applauso”. Tuttavia avvertonoi legali sui tempi non c’e’ certezza, ed e’ sicuro dicono checi saranno invece altre resistenze. Per questo ormai entrambele parti sembrano disposte a mettere tutto in mano allegislatore. eg