Unioncamere: 1.000 prodotti made in Italy da podio nell’export (1 upd)

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(askanews) – Roma, 5 lug – Nonostante la profonda crisi dalnostro export arrivano segnali incoraggianti che smentisconola vulgata secondo la quale l’Italia sarebbe un paese senzafuturo. L’Italia sa essere innovativa, versatile, creativa,reattiva, competitiva e vincente. Soprattutto sui mercatiglobali. Tanto da esprimere, nonostante la crisi, quasi milleprodotti con saldo commerciale attivo da record e da metterea segno un attivo di 183 miliardi di dollari. E’ questo ilPaese che emerge dal rapporto I.T.A.L.I.A. – Geografie delnuovo made in Italy realizzato da Fondazione Symbola,Unioncamere e Fondazione Edison e presentato oggi a Treia(Mc), in occasione dell’apertura dell’XI Seminario estivo diSymbola. Un rapporto che, senza nascondere le difficolta’ delnostro mercato interno, misura la competitivita’ del sistemaproduttivo italiano non con parametri antichi e obsoleti,come la quota di mercato detenuta sull’export mondiale, macon un nuovo indicatore capace di cogliere e leggere in modoassai piu’ fedele e puntuale quanto si muove nella nostraeconomia. Se adottiamo come metro della competitivita’ labilancia commerciale dei singoli prodotti, emergono in tuttaevidenza la creativita’ e la duttilita’ del made in Italy, lacapacita’ del nostro sistema produttivo di reagire di fronteal mutare degli scenari internazioni e di fronte alla crisi.

Insieme a Cina, Germania, Giappone e Corea, infatti, l’Italiae’ uno dei soli 5 Paesi del G-20 ad avere un surplusstrutturale con l’estero nei prodotti manufatti nonalimentari. In altri termini, escludendo l’energia e lematerie prime agricole e minerarie, l’Italia e’ uno dei paesipiu’ competitivi a livello mondiale. Vantiamo quasi 1000prodotti in cui siamo tra i primi tre posti al mondo persaldo commerciale attivo con l’estero. Vuol dire che sepensiamo al mercato globale come a un’olimpiade, ai prodotticome discipline sportive in cui vince chi ha un export digran lunga superiore all’import, l’Italia arriva a medagliaquasi mille volte. Fanno meglio di noi solo Cina, Germania eStati Uniti. Il risultato di questo ricco medagliere e’, comeanticipato, un saldo positivo di 183 miliardi di dollari al2011. Una tendenza che si conferma anche nel 2012, quandosiamo stati il secondo paese europeo, dopo la Germania, perattivo manifatturiero con i Paesi extra-UE.

”Di fronte a una crisi durissima e a un mondo che cambia- commenta Ermete Realacci, Presidente della FondazioneSymbola -, c’e’ un’Italia che nonostante le sirene deldeclino si ostina a fare l’Italia e per questo trova il suospazio nel mondo. C’e’ un’Italia che sa innovare senzaperdere la propria anima, che ha capito che nel mondo del XXIsecolo, se uno spazio c’e’ per il nostro Paese e’ quellodella qualita’. E’ l’Italia che scommette sulla qualita’,sulle competenze radicate nei territori e mantenute salde conla coesione sociale e la cura del capitale umano. Chepresidia la nuova frontiera della qualita’ ambientale. Che sadare valore alla propria bellezza, intercettando la grande, ecrescente, domanda di Italia che viene da ogni angolo delpianeta. Raccontare questa Italia e’ l’ambizione di questorapporto”.

”Il Rapporto I.T.A.L.I.A. coglie gli aspetti vincenti delmodello di sviluppo italiano, fatto di imprenditorialita’diffusa, distretti, filiere, reti, territorio” sostieneFerruccio Dardanello, presidente di Unioncamere. ”E’ unacaratteristica originale, che rende altamente competitivo ilnostro Paese. L’Italia e’ uno dei soli cinque Paesi (conCina, Germania, Giappone e Corea) ad avere un surplusstrutturale con l’estero nei prodotti manufatti nonalimentari. In questa nostra peculiarita’, allora, occorrecontinuare a credere e investire. Partendo dai giovani, chenascono gia’ ”dentro” un modello di sviluppo sostenibile,che consuma di meno, valorizza il territorio e utilizzatecnologie verdi. Sono proprio loro il primo, straordinarioveicolo di innovazione delle imprese e della societa’ su cuiil Paese puo’ fare affidamento”.

Con un totale di 946 prodotti classificatisi primi,secondi o terzi nel saldo commerciale mondiale, l’Italia e’seconda solo alla Germania nella teorica classifica dellacompetitivita’ delineata dal nuovo indicatore e precedeeconomie generalmente considerate piu’ forti, come la Coreadel Sud e la Francia. Piu’ nel dettaglio, il nostro Paese vanta 235 prodottimedaglia d’oro a livello mondiale per saldo commerciale.

Nell’insieme queste 235 eccellenze fanno guadagnareall’Italia 63 miliardi di dollari. I nostri prodotti che siclassificano al secondo posto nel mondo per saldo commercialesono invece 390 e fruttano 74 miliardi di dollari. Lemedaglie di bronzo dell’export italiano sono invece 321prodotti che valgono un saldo commerciale complessivo di 45miliardi. E poi ci sono altri 492 prodotti in cui l’Italia sie’ classificata quarta o quinta per saldo commercialemondiale e che hanno aggiunto alla nostra bilanciacommerciale altri 38,4 miliardi di dollari. Oltre ai numeri, sono significativi anche i settori chegenerano questo surplus. La maggior parte delle nostreeccellenze manifatturiere non proviene solo da settoritradizionali, quali potrebbero essere il tessile o lecalzature, ma arrivano dalla meccanica e dai mezzi ditrasporto, dalle tecnologie del caldo e del freddo, dallemacchine per lavorare legno e pietre ornamentali, dai filiisolati di rame e dagli strumenti per la navigazione aerea espaziale. Ai quali si affianca il presidio di quei settoriin cui il made in Italy e’ forte per tradizione, come ildesign o il lusso. Nell’insieme, insomma, si tratta dioggetti che disegnano la geografia di un nuovo made in Italye che dimostrano quanto le nostre imprese siano state ingrado di risintonizzarsi con successo sulle nuove frequenzedel mercato globale senza perdere la capacita’ di crearebellezza.

did/