Federchimica: Puccioni, settore regge la crisi meglio di altri

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(askanews) – Roma, 24 giu – L’industria chimica avverte: lacrescita deve arrivare presto e deve essere sostenibile dalpunto di vista economico, sociale, ambientale. ”Altrimentinon si potra’ parlare di una ripresa reale, in grado dirispondere alle sfide che dobbiamo affrontare”. Cosi’ CesarePuccioni oggi a Milano, nel corso della sua relazioneall’Assemblea annuale di Federchimica – Federazione nazionaledell’industria chimica.

”Le sostenibilita’ – economica, sociale e ambientale -hanno bisogno l’una dell’altra, e tutte hanno bisogno dellachimica” ha sostenuto Puccioni. ”L’innovazione di prodottoo di processo creata dalla chimica si trasferisce ai settoriutilizzatori, che possono cosi’ offrire un prodotto miglioreo piu’ economico rispetto alla concorrenza estera, spessoavvantaggiata dal basso costo del lavoro e da oneri inferioriper la tutela di sicurezza, salute e ambiente. Ecco perche’la chimica e la sua industria devono avere un ruolo daprotagonista nelle politiche di rilancio dell’economia delPaese”. L’industria chimica sta certamente vivendo una fasemolto negativa per i pesantissimi condizionamenti delladomanda interna. I livelli produttivi sono scesi nel 2012 del5,3% e attualmente sono piu’ bassi – tra il 15 e il 20% -rispetto ai livelli pre-crisi. Dati certo non confortanti, mamigliori della media. ”L’industria chimica in Italia – ha proseguito Puccioni -non e’ in crisi strutturale, perche’ negli ultimi dieci anniha saputo realizzare grandi cambiamenti. L’incidenza dellesofferenze bancarie sui prestiti e’ la piu’ bassa di tutto ilpanorama industriale e la redditivita’ – anche se indeterioramento di circa 2 punti percentuali rispetto al 2007- e’ quasi il doppio della media manifatturiera”.

I forti investimenti materiali e immateriali rendono lanostra produttivita’ – espressa dal valore aggiunto peraddetto – del 50% superiore alla media, e possiamo cosi’difenderci meglio dall’aggressivita’ dei paesiemergenti.”Con 800 imprese che fanno innovazione basandosisulla ricerca in Europa siamo secondi solo alla Germania – haaggiunto Puccioni. ”Nella chimica sostenibile e nellachimica da biomasse, la chimica italiana e’ sulla frontieratecnologica e ha progetti industriali tra i piu’ rilevanti almondo. Ci siamo impegnati a fondo innovando especializzandoci in molti settori; cosi’ la quota esportatae’ aumentata di 11 punti percentuali negli ultimi dieci annie i saldi commerciali sono positivi in tanti comparti. Sonoormai oltre 130 le imprese con attivita’ produttiveall’estero, non trainate dalla delocalizzazione madall’opportunita’ di sfruttare nuovi mercati. Nonostante ilrallentamento della domanda mondiale, le esportazioni sonocresciute rispetto al 2007 del 13,4% in valore, quasi ildoppio della media italiana e in linea con molti altri paesieuropei. Risultati conseguiti nonostante un’oggettivasituazione di appesantimento normativo, burocratico,logistico, energetico: fardelli pesanti, che Federchimicadenuncia da anni; tuttavia, la chimica si dimostrasostenibile anche nella capacita’ di adattarsi a un Paesecome l’Italia.

Rivolgendosi al Vice-Presidente Tajani, che ha ringraziatoper il grande impegno profuso, Puccioni ha auspicato che lamanifattura possa tornare al centro delle politiche europee,in modo condiviso, tale da non frenare lo sviluppo delleimprese depauperando cosi’ l’economia e, quindi, i cittadinieuropei.

”La sostenibilita’ – ha concluso Puccioni – e’ unpercorso concreto da perseguire con i fatti: occorre operareaffinche’ le norme ambientali siano ad un tempo efficaci enon penalizzanti per la competitivita’ dell’impresa.

Federchimica e’ pronta a dare il suo contributo; abbiamo undossier con specifiche semplificazioni da realizzare. Nonsogni ma cose concrete, che si possono attuare presto, contrasparenza e rigore, a costo zero”.

red/did/