Lavoro: Coldiretti, giovani ok pony express, sogno e’ agriturismo

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(askanews) – Roma, 14 giu – Piu’ di un giovane su tre (34%), purdi lavorare, farebbe volentieri il pony express, il 32% lospazzino e il 31% l’operatore di call center. E’ quantoemerge da una analisi Coldiretti/Swg divulgata in occasionedell’incontro tra i ministri delle Finanze e del Lavoro diFrancia, Germania, Italia, Spagna, sul tema del contrastoalla disoccupazione giovanile (Jobs for Youth – BuildingOpportunities, Opening Paths).

Secondo l’indagine, oltre 4 giovani disoccupati su 10(43%) sarebbero peraltro disposti, pur di lavorare, adaccettare un compenso di 500 euro al mese a parita’ di orariodi lavoro, mentre il 39% sarebbe propenso ad un maggioreorario di lavoro a parita’ di stipendio. Le prospettivenegative sul futuro fanno si’ che la situazione non cambi dimolto tra gli studenti che nel 39% sono disponibili adaccettare uno stipendio ridotto a 500 euro al mese e nel 35%a lavorare piu’ a lungo a parita’ di compenso.

La situazione e’ profondamente diversa – rileva l’indagine- per i giovani occupati che solo nel 7% dei casi sonodisponibili ad accettare lo stipendio ribassato mentre nel23% dei casi sono pronti a lavorare piu’ a lungo. Ma in sogno- continua la Coldiretti – si prevede un futuro diverso conil 38% dei giovani che preferirebbe gestire un agriturismopiuttosto che lavorare in una multinazionale (28%) o farel’impiegato in banca (26%).

La realta’ e’ purtroppo diversa e, per la prima volta daldopoguerra, il 61 per cento dei giovani italiani pensa che infuturo la loro situazione economica sara’ peggiore di quelladei propri genitori, il 17% uguale e solo il 14% migliore,mentre il 9% non risponde. Nonostante questo – sottolinea laColdiretti – solo il 36% non farebbe mai il lavoro dei proprigenitori, il 30% lo farebbe senza entusiasmo, mentre solo peril 28% sarebbe interessante.

Il 59% dei giovani studenti Italiani e’ pronto adespatriare perche’ non vede nel futuro prospettiveoccupazionali in Italia. La volonta’ di lasciare il Paese -sottolinea Coldiretti – riguarda anche i giovani disoccupati(53%) e coloro che hanno gia’ un lavoro (47%) del qualeevidentemente non sono soddisfatti. Si e’ rotto quel legameche ha unito intere generazioni di italiani al proprioterritorio anche perche’ – continua Coldiretti – il 73% deigiovani ritiene che l’Italia non possa offrire un futurocontro il 20% che ha invece una visione positiva. Un Paesecome l’Italia che deve affrontare la crisi non puo’ correreil rischio di perdere a energie e risorse fondamentali per lacrescita a causa dell’emigrazione e della disoccupazione.

Con una classe dirigente nazionale che ha una eta’ mediadi 58 anni, la prospettiva di abbandono del Paese e’ una verapriorita’ alla quale le istituzioni devono dare una rispostaanche perche’ – conclude Coldiretti – l’analisi dimostra che,se inseriti in un contesto che offre spazio allarealizzazione personale, i giovani dimostrano di credere dipiu’ all’Italia come dimostra il fatto che i risultati siinvertono tra i giovani agricoltori che, per la maggioranzarelativa (45%), pensano che l’Italia possa offrire unfuturo.

red/red