Privacy: Soro, cautela su uso intercettazioni. In arrivo provvedimento

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(askanews) – Roma, 11 giu – ”Il bilanciamento tra liberta’ di stampa e dignita’ della persona e’ condizione essenziale per una societa’ libera, democratica e pluralista ed e’, d’altro canto, fortemente condizionato dall’evoluzione tecnologica, che muta ad un tempo caratteristiche dell’attivita’ giornalistica e percezione della riservatezza”. Lo sottolinea Antonello Soro, presidente dell’Autorita’ Garante per la protezione dei dati personali, nella relazione dell’attivita’ 2012. ”Con la moltiplicazione delle fonti informative, in particolare, l’etica professionale acquisisce una rilevanza ancora maggiore, per garantire un’informazione responsabile e rispettosa dei diritti e delle liberta’ della persona. Sul versante della cronaca giudiziaria – aggiunge ancora Soro – la tendenza, sempre crescente, alla mediatizzazione dei processi rafforza l’esigenza di un’adeguata selezione delle notizie di rilevanza pubblica, da rendere con modalita’ rispettose dell’altrui riservatezza e della presunzione d’innocenza. Cautele – ulteriori rispetto alla Carta di Treviso – andrebbero poi ipotizzate per soggetti fragili spesso presenti nella cronaca giudiziaria, quali i minori e le vittime, che non dovrebbero mai essere strumentalizzati”. La pubblicazione di atti di indagine, prosegue il Garante per la Privacy, ”deve rispondere a finalita’ di interesse pubblico e non a tensioni voyeuristiche, nella consapevolezza che non tutto cio’ che e’ di interesse del pubblico e’ necessariamente di pubblico interesse. Cio’ vale soprattutto per le intercettazioni, risorsa investigativa fondamentale, insostituibile, che andrebbe gestita con molta cautela: per evitare fughe di notizie – che, oltre a danneggiare le indagini, rischiano di violare la dignita’ degli interessati – e per evitare quel ”giornalismo di trascrizione” che finisce, oltretutto, per far scadere la qualita’ dell’informazione. Proprio per favorire un giornalismo maturo e responsabile, consapevoli dell’importanza che le fonti di auto-regolamentazione assumono nell’introiezione di canoni deontologici, intendiamo promuovere una riflessione sul possibile aggiornamento del codice dei giornalisti, al fine di coniugare al punto piu’ alto diritto di cronaca e dignita’ della persona”. Per tale obiettivo questa ”potrebbe essere una strada meno divisiva e forse piu’ concludente rispetto alle diverse ipotesi legislative tentate nella scorsa legislatura”. Per altro verso, ”per garantire il piu’ possibile le parti processuali e i terzi coinvolti, unitamente al segreto investigativo, abbiamo avviato un’attivita’ conoscitiva sulle procedure seguite in materia di intercettazioni dalle Procure e dai gestori incaricati”. Nelle prossime settimane ”adotteremo un provvedimento generale per indicare soluzioni idonee ad elevare lo standard di protezione dei dati trattati ed evitarne indebite divulgazioni”. Nel 2012 dal Garante per la protezione dei dati personali sono stati adottati oltre 460 provvedimenti collegiali, fornendo riscontro a 4.183 tra quesiti, reclami e segnalazioni con specifico riferimento alla telefonia, credito, centrali rischi, videosorveglianza, rapporti di lavoro, giornalismo. Sono stati decisi 233 ricorsi, inerenti soprattutto a banche e societa’ finanziarie, datori di lavoro pubblici e privati, attivita’ di marketing, compagnie di assicurazione, operatori telefonici e telematici. L’Autorita’ Garante per la protezione dei dati personali, composta da Antonello Soro, Augusta Iannini, Giovanna Bianchi Clerici, Licia Califano, presenta oggi la Relazione sul sedicesimo anno di attivita’ e sullo stato di attuazione della normativa sulla privacy. La Relazione sull’attivita’ 2012 traccia il bilancio del lavoro svolto dall’Autorita’ e indica le prospettive di azione verso le quali occorre muoversi nell’obiettivo di costruire una autentica ed effettiva protezione dei dati personali, in particolare riguardo all’uso delle nuove forme di comunicazione e dei nuovi sistemi tecnologici. I pareri resi dal Collegio al Governo sono stati 23 ed hanno riguardato, in particolare, l’informatizzazione delle banche dati della Pa, l’attivita’ di polizia e sicurezza nazionale, la solidarieta’ sociale. Sono state effettuate 395 ispezioni, che hanno riguardato diversi settori: il telemarketing, l’uso dei sistemi di localizzazione (gps) nell’ambito del rapporto di lavoro, i nuovi strumenti di pagamento gestiti dalle compagnie telefoniche (mobile payment), il credito al consumo e le ”centrali rischi”, le banche dati del fisco, l’attivita’ di profilazione dei clienti da parte delle aziende. Le violazioni amministrative contestate sono state 578, in aumento rispetto all’anno precedente (358): una parte consistente ha riguardato il mancato rispetto delle norme in materia di telemarketing, la conservazione eccessiva dei dati di traffico telefonico e telematico, la mancata adozione di misure di sicurezza, l’omessa o mancata notificazione al Garante, l’inosservanza dei provvedimenti dell’Autorita’. Le sanzioni amministrative riscosse ammontano a circa 3 milioni 800 mila euro. Le violazioni segnalate all’autorita’ giudiziaria sono state 56. L’attivita’ di relazione con il pubblico e’ aumentata rispetto all’anno precedente: si e’ dato riscontro a circa 35.000 quesiti, che hanno riguardato, in particolare, le problematiche legate al telemarketing, a Internet, alla pubblicazione di documenti da parte della Pa, alla videosorveglianza, al rapporto di lavoro. red/int