Cisl: sara’ congresso dell’autoriforma. Una vera ‘spending review’

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(askanews) – Roma, 11 giu – ”L’Italia della responsabilita’: unsindacato nuovo per un nuovo Paese”. E’ questo lo slogan delXVII conresso della Cisl che da domani a sabato popolera’ ilpalazzo dei congressi dell’Eur di Roma. Un congresso chedara’ una sterzata al modello sindacale della Cisl, lanciandouna vera e propria autoriforma organizzativa, una sorta di”spending review” della Cisl. E’ un percorso di riduzione degli apparati gia’ cominciatonei territori e nelle categorie. Le strutture provincialidella Cisl sono state accorpate e passeranno da 115 a 70 conuna riduzione del 30 per cento dei componenti dellesegreterie. Circa 10 mila quadri sindacali dei territori edelle categorie saranno ricollocati in altri ambitisindacali. Le nuove segreterie territoriali e di categoriache sono nate dalle fusioni non potranno avere piu’ di cinquecomponenti. Alcuni esempi: in Sicilia su nove unioni territorialiprovinciali ne sono rimaste solo cinque, in Lombardia da 14 a8, in Emilia da 10 a 6, in Toscana da 10 a 6, in Piemonte da9 a 4. Alcune strutture regionali sono state accorpate:Abruzzo-Molise, Puglia-Basilicata, Marche-Umbria. Tutte le strutture della Cisl daranno piu’ spazio e piu’potere ai delegati di base. La novita’ piu’ importante e’ quella legata al ruolo deicirca 60 mila rsu aziendali: negli organismi di categoria il60 per cento degli eletti dovra’ venire dalle rsu. Nellestrutture provinciali saranno il 40 per cento. Il baricentrodell’organizzazione si spostera’ tutto nelle aziende e nellacontrattazione di secondo livello. Sara’ lanciato nelrinnovato centro studi di Firenze un grande piano diformazione di questi quadri di base. Le donne saranno obbligatoriamente il 30 per cento intutti gli organismi. Attualmente ci sono gia’ quattro donnealla guida di regioni importanti come la Campania, ilPiemonte, la Sardegna, l’Alto Adige. Il congresso dara’ il via libera anche all’accorpamentodelle categorie, attraverso un processo di coordinamento chee’ gia’ iniziato. Le categorie dovrebbero passare da 19 a 9L’ipotesi su cui si sta lavorando e’ quello di accorpare:Edili-Agroalimentare (500 mila iscritti); Bancari, Postali,Commercio, Atipici (456 mila iscritti); Pubblico impiego,scuola (555 mila iscritti); Metalmeccanici, Chimici, tessili(336 mila iscritti); Trasporti, Telefonici, poligrafici,spettacolo, elettrici (200 mila iscritti); Ricerca,universita’, medici, (22 mila iscritti); Lavoratori autonomiagricoltura ( 71 mila iscritti); Agenti penitenziari, vigilidel fuoco, forestali, polizia di stato (siulp)(30 milaiscitti).

In sostanza, quindi, si prevede l’accorpamento a breve perla federazioni dei metalmeccanici (Fim) e quella deichimici-tessili, la Femca (diventera’ la grande federazionedell’industria) con una platea di riferimento di oltre duemilioni di lavoratori dell’industria (e oltre 330.000iscritti). In progetto anche l’accorpamento degliagroalimentari (Fai) e quella degli edili (Filca) in unasorta di grande organizzazione dei ”braccianti” sulterritorio, simile nelle esigenze dal lato contrattuale comead esempio per il tema della stagionalita’ (circa 500.000iscritti). Il pubblico impiego dovrebbe diventare un’unica grandecategoria inglobando anche la scuola con oltre 550.000iscritti nel complesso. Si sta inoltre lavorando peraccorpare i servizi a rete e quelli alle persone(commercio,bancari, postali e atipici con 456.000 iscritti etrasporti, telefonici, poligrafici e elettrici con circa200.000 iscritti). L’unica categoria che non cambiera’ e’quella dei pensionati (2,2 milioni di iscritti). glr/mau