Cambi: dollaro ancora in flessione (analisi Fxcm)

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(ASCA-FXCM) – Roma, 11 giu – Le dinamiche correlative che seguiamo ormai da alcune settimane hanno trovato conferma anche nella giornata di ieri nella quale il dollaro americano ha mostrato ancora segni di temporanea debolezza nel momento in cui i tentativi di apprezzamento contro le altre major sono andati a svilirsi contro i primi supporti/resistenze individuabili a livello intraday. L’eurodollaro ha infatti fermato il suo lieve percorso ribassista in area 1,3185 per poi riportarsi vicino ai massimi relativi in area 1,3280, cosi’ come il cable tornato in area 1,56, mentre l’usd/jpy e’ andato a ritestare area 98 dopo il rimbalzo di venerdi’ che lo aveva visto passare da quota 95 fino ad oltre 99. Per proseguire con l’analisi intermarket, assistiamo ancora a Borse ancora piuttosto interdittorie e comunque ben lungi da riprese importanti dopo i recenti notevoli ribassi e a materie prime finanziarie perlopiu’ ancorate all’interno di compressioni di prezzo e volatilita’. Segnali di prezzo degni di nota si sono avuti invece sull’obbligazionario ed in particolare sul Bund, il cui prezzo e’ andato con decisione a violare l’importante supporto a 143 con ovvio e contestuale rialzo del rendimento a 1,60%, nell’ambito di un piu’ ampio e preoccupante rialzo dei bond governativi a livello generalizzato. Permangono dunque le relazioni che vedono il dollaro comprato o venduto contro tutte le altre valute senza eccezioni su quelle che sono, seppur con accezione diversa rispetto al 2012, dinamiche di risk on e risk off, alle quali si aggiungono le Borse che si trovano in linea con il green back (comprate cioe’ insieme ad esso) e materie prime (metalli in particolare) che, seppur con piu’ incertezza, seguono a ruota. Il mercato sta scontando nei prezzi degli strumenti finanziari percio’ tutte le perplessita’ circa le aspettative sulle future manovre della FED, con il piu’ recente dato sul mercato del lavoro Usa che non ha certo aiutato in quanto ha mostrato una situazione in chiaroscuro dal punto di vista dei nuovi posti di lavoro creati e del tasso di disoccupazione. Una possibile sottrazione di liquidita’ dai mercati potrebbe infatti innescare importanti flussi in acquisto di biglietto verde e far mancare il carburante necessario per sostenere l’azionario a questi livelli, azionario che rischierebbe percio’ pesanti vendite salvo poi poter rinsavire supportato pero’ da fondamentali rafforzati e dunque da eventuali miglioramenti sul fronte dell’economia reale. Al di la’ di un necessario e basico alveo macroeconomico, da un punto di vista esclusivamente operativo vale la pena di seguire questi ragionamenti dettati naturalmente dalle aspettative – quelle che in definitiva concorrono alla formazione dei prezzi delle attivita’ finanziarie – attraverso l’analisi dei livelli tecnici da cui dipendono i nostri posizionamenti. Spostando il focus dal dollaro americano allo yen, va riportato come il meeting della Bank of Japan non abbia comunicato modifiche rispetto al piano di acquisto di asset, deludendo le aspettative circa un’ estensione della maturity dei prestiti da 1 anno a 2, misura che avrebbe rivestito il ruolo di calmierante la volatilita’ innescatasi sui bond giapponesi. Ricordiamo a questo proposito la Press Conference del Governatore della Bank of Japan Kuroda prevista per le 8,30 italiane, che probabilmente generera’ piu’ attese che volatilita’, ma che vale la pena si seguire se ci si trova in posizione sullo yen per le implicazioni soprattutto in ottica di ulteriore indebolimento dello stesso cosi’ come suggerito dai quadri tecnici un po’ piu’ di lungo (leggasi grafici giornalieri). EurUsd. Zona nuovamente delicata per l’eurodollaro che non e’ riuscito ascendere oltre l’1,3185, riportandosi cosi’ vicino ai massimi relativi e all’importantissima area di resistenza a quota 1,33. Ieri il grafico a 4 ore appariva quello migliore a descrivere il quadro tecnico del cambio, con l’ottimo rimbalzo sulla media esponenziale a 21 periodi dello stesso per quelle che ora vanno ad essere potenziali conformazioni di inversione 123 potenzialmente propedeutiche ad importanti ribassi. Ribassi che passano dai livelli tecnici di breve, 1,3240 su tutti, su cui transita la precisa media a 21 sul grafico orario sul quale si potrebbe sviluppare una divergenza ribassista con l’oscillatore stocastico. 1,3185 in questo caso l’obiettivo che precede ,l’ancor piu’ importante 1,3120 che, una volta rotto aveva dato impulso al clamoroso rally di giovedi’ scorso. Avvicinamenti in area 1,33 sarebbero da studiare con attenzione nel momento in cui il fallimento di doppi massimi potrebbe aprire la strada a decisivi breakout verso 1,3375. UsdJpy. Vendite importanti hanno riguardato il cambio nella notte, sulle aspettative deluse circa possibili modifiche al piano di acquisto asset da parte della BOJ. Vendite che non sono tuttavia andate oltre il supporto a 97,70. Sul grafico a ore si puo’ apprezzare una divergenza inversa ribassista con lo stocastico in grado, sulla violazione del sopracitato livello, di portare il prezzo a rivisitazioni in area 96,60. Superamenti del pivot point, nonche’ dell’incrocio delle medie 21 e 100 sull’orario a quota 98,50, indurrebbero invece acquisti per i livelli di 98,90 e 99,35. EurJpy. Piu’ spedito qui il cammino rialzista, supportato dai temporanei rialzi congiunti di usd/jpy ed eur/usd, sul pattern di pin rialzista del grafico giornaliero. Come nel cambio precedente, su time frame a 4 ore possiamo apprezzare una divergenza inversa ribassista il cui sviluppo dipende dal superamento ingiu’ dell’area di supporto individuabile tra 130,25 e 130 per obiettivi in primis a 129,50 e 129 in secondo luogo. La tenuta della zona di supporto puo’ invece riportarci a 131 e 131,30. GbpUsd. Il quadro tecnico e’ molto simile a quello dell’Eurodollaro, di cui ricalca appieno la dinamica di ritracciamento ben visibile sul 4 ore sul livello statico a 1,5490 e sulla media mobile a 21 periodi. Cruciale ora la tenuta di 1,56 che potrebbe far rimbalzare il prezzo su un potente pattern 123 di inversione verso proprio 1,5490 in primo luogo. Il superamento di 1,56 ci porterebbe di nuovo verso 1,57 dal quale valutare rotture rialziste fino a 1,58. AudUsd. Cuneo ribassista ben visibile sul cambio, ancora avvolto in una importante spirale ribassista che lo vede ancora in sequenza di massimi decrescenti e che lo avvicinano al delicato punto di 0,9390, importante punto di swing che risale addirittura all’ottobre del 2011 e la cui rottura potrebbe portare a ideali target a 0,9230. Il superamento al rialzo prima di 0,9436 e poi 0,9475 aiuterebbe allo sviluppo della potenziale divergenza regolare bullish per obiettivi a 0,96. (Eventuali pareri, notizie, ricerche, analisi, prezzi, o altre informazioni contenute in questo documento sono fornite come commento generale del mercato e non costituiscono un consiglio personale. 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