Fisco: Cgia, da mercoledi’ 12 giugno non lavoreremo piu’ per tasse

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(askanews) – Roma, 8 giu – A partire da mercoledi’ prossimo (12giugno) non lavoreremo piu’ per il fisco. A dirlo e’ la CGIAdi Mestre, che da quasi 15 anni calcola il giorno diliberazione fiscale, ovvero la data a partire dalla quale icontribuenti italiani cominciano a lavorare per se stessi.

Quest’anno sono stati necessari ben 162 giorni perassolvere agli obblighi fiscali e contributivi richiestidallo Stato: una punta massima che nella storia recente delnostro Paese non avevamo mai toccato. Chiaramente, cio’ e’dovuto in particolar modo al forte aumento registrato inquesti ultimi anni dalla pressione fiscale: infatti, nel 2013tocchera’ il record storico del 44,4% del PIL, un livello mairaggiunto in passato. Si pensi che dal 1980 al 2013 il caricofiscale e’ aumentato di ben 13 punti.

”Quest’anno – sottolinea Giuseppe Bortolussi, segretariodella CGIA di Mestre – pagheremo mediamente 11.800 euro diimposte, tasse e contributi a testa. E in questo conto sonocompresi tutti i cittadini, anche i bambini. Tuttavia, ildato disarmante e’ che al cittadino non vengono fornitiservizi adeguati. Molto spesso, nel momento del bisogno, ilcittadino e’ costretto a rivolgersi al privato, anziche’utilizzare il servizio pubblico. Tutto cio’ – concludeBortolussi – si traduce in un concetto molto semplice:spesso siamo costretti a pagare due volte lo stessoservizio.

Gli esempi che si possono fare sono moltissimi: succede sedobbiamo inviare un pacco, se abbiamo bisogno di un esamemedico o di curarci, di spostarci, ma anche nel momento incui vogliamo che la giustizia faccia il suo corso in tempicongrui con quelli richiesti da una societa’ in continuaevoluzione”.

Come si e’ giunti all’individuazione del cosiddetto ”Taxfreedom day”? L’Ufficio studi della CGIA ha preso in esameil dato di previsione del Pil nazionale e lo ha suddiviso peri 365 giorni dell’anno, ottenendo cosi’ un dato mediogiornaliero. Successivamente, il gettito di imposte, tasse econtributi che i contribuenti versano allo Stato e’ statorapportato al Pil giornaliero, ottenendo il cosiddetto”giorno di liberazione fiscale” che, per il 2013,”scocchera”’ il prossimo 12 giugno.

Le cose, purtroppo, vanno molto peggio per coloro che letasse le pagano fino all’ultimo centesimo. Se dal Pilnazionale storniamo la quota di economia sommersa che vieneconteggiata a seguito di una convenzione internazionalerecepita da tutti i Paesi, e’ possibile calcolare lapressione fiscale ”reale” che grava sui contribuenti”onesti”. Per l’anno in corso, la pressione fiscale”reale” si attesta ad un valore massimo del 53,8%. Ebbene,con questo livello di tassazione il giorno di liberazionefiscale per i contribuenti fedeli al fisco oltrepassaabbondantemente la meta’ dell’anno e si attesta al 16luglio.

com/vlm