Alimentare: Cia, Italia 12mld da Dop e Igp. Da 20 prodotti 97% fatturato

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(askanews) – Roma, 7 giu – L’Italia resta salda al comando dellaclassifica europea delle produzioni certificate, che cresconoa un ritmo sostenuto che non ha pari in nessun altro PaeseUe: solo nei primi cinque mesi del 2013 il Paese haguadagnato altri sei riconoscimenti, toccando quota 254prodotti a denominazione tra Dop, Igp e Stg. E’ quanto harivelato la Cia in occasione della presentazione dell’AtlanteQualivita tenutasi oggi al ministero dell’Agricoltura.

Per la Confederazione Italiana Agricoltori, ”si tratta di unprimato che conferma ancora una volta l’eccellenzadell’agroalimentare ‘made in Italy’ rispetto ai nostricompetitor piu’ agguerriti”, che pero’ avverte: ”si puo’fare molto di piu’ per sviluppare il segmento: da un latoserve piu’ promozione a sostegno dei nostri prodotti adenominazione meno conosciuti; dall’altro occorreintensificare la lotta alla contraffazione alimentare, cheogni anno ”scippa” alle nostre imprese di qualita’ oltre 1miliardo”. Il segmento dei prodotti italiani certificati si dimostrafondamentale per la nostra economia – spiega la Cia – con unfatturato al consumo pari a 12 miliardi di euro nel 2012, dicui il 35 per cento legato alle esportazioni. Un girod’affari notevole, ma in grado di crescere molto di piu’:basterebbe da una parte potenziare gli strumenti dipromozione e di marketing a sostegno delle nostre Dop e Igpancora sconosciute e dall’altra intensificare la lotta allacontraffazione.

Stando a quanto dichiarato dalla Cia, ”il 97 per cento delfatturato complessivo del paniere Dop e Igp italiano e’legato esclusivamente a una ventina di prodotti: ParmigianoReggiano, Grana Padano, Aceto Balsamico di Modena, Mela AltoAdige, Prosciutto di Parma, Pecorino Romano, Gorgonzola,Mozzarella di Bufala Campana, Speck Alto Adige, ProsciuttoSan Daniele, Mela Val di Non, Toscano, Mortadella Bologna,Bresaola della Valtellina Igp e Taleggio”. ”Ecco perche’ -osserva la Cia – ora occorre sviluppare le tantecertificazioni meno conosciute ma suscettibili di fortecrescita, non solo organizzando le filiere e incrementandoConsorzi partecipati da tutte le componenti produttive, masoprattutto rafforzando la politica di promozione in primissulle vetrine internazionali”.

Per Cia, bisogna usare ”tolleranza zero” verso chi imita inostri prodotti d’eccellenza, facendo concorrenza sleale allenostre imprese e compromettendo il prestigio del nostrosistema agroalimentare dentro e fuori i confini nazionali:solo in Italia la contraffazione alimentare fattura piu’ diun miliardo di euro, con 10 milioni di chili di cibi”tarocchi” sequestrati soltanto nel 2012. Per non parlaredei danni ancora maggiori provocati dall’Italian sounding nelmondo, con un business illegale di ben 60 miliardi di euroogni anno. red/mpd