Crisi: Prometeia, dal 2014 ripresa e saldo commerciale oltre 100 mld

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(askanews) – Milano, 23 mag – Il 2014 sara’ l’anno della ripresaper l’industria manifatturiera italiana. La previsione e’contenuta nel ‘Rapporto-Analisi dei Settori Industriali’,messo a punto da Prometeia in collaborazione con IntesaSanpaolo, che stima per il prossimo anno un’accelerazionedelle esportazioni capace di spingere il saldo commercialeoltre i 100 miliardi di euro. In parziale miglioramento anchela domanda interna, soprattutto per effetto di una ripresadegli investimenti. Secondo il Rapporto, le imprese piu’ competitive sarannoquelle piu’ attente a cogliere con successo le opportunita’offerte dai mercati esteri: meccanica, elettrotecnica,farmaceutica, largo consumo, automobili e motociclidovrebbero dunque far registrare ritmi di sviluppo piu’rapidi della media dell’industria manufatturiera grazie,appunto, alla loro elevata proiezione internazionale. Il nodopiu’ critico resta infatti quello legato al mercato interno,soprattutto per le incognite rappresentate dalla capacita’ dispesa e di risparmio delle famiglie italiane. Fattori,questi, che potrebbero compromettere le potenzialita’ diripresa delle imprese piu’ orientate sul mercato nazionale.

Cosi’ a soffrire maggiormente saranno il sistema moda,elettrodomestici, mobili, l’alimentare e le bevande,l’elettronica, tutti settori che piu’ di altri risentonodell’andamento della domanda interna. Il prossimo sara’ comunque l’anno della svolta. Tornare acrescere non significa pero’ aver recuperato tutto il terrenoperduto. Il Rapporto Prometeia fa una proiezione a 5 anni,stimando che nel 2017 i consumi risulterenno, in terminireali, inferiori del 10% rispetto ai livelli pre-crisi.

Ancora peggio gli investimenti che faranno segnare un 20% inmeno rispetto a quelli del 2007. Il fatturato complessivo,percio’, restera’ del 13% al di sotto dei livelli di 10 anniprimi, con alcuni settori (prodotti e materiali dacostruzioni, mobili, autoveicoli e moto, elettrodomestici,prodotti in metallo) che vedranno il proprio giro d’affariridotto di oltre il 20% rispetto a prima della crisi. fcz/sam/