Istat: consumi famiglie -4,3% nel 2012, il 62% risparmia sul cibo

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(askanews) – Roma, 22 mag – A fronte della caduta del redditodisponibile le famiglie italiane, nel 2012, hanno ridottodell’1,6% la spesa corrente per consumi: cio’ corrisponde auna flessione del 4,3% delle quantita’ di beni e serviziacquistati, che costituisce la piu’ forte caduta dagli inizidegli anni Novanta. Non e’ un caso che nel 2012 ben il 62,3%delle famiglie – quasi nove punti percentuali in piu’nell’arco di soli dodici mesi – hanno ridotto la quantita’e/o la qualita’ dei prodotti alimentari acquistati per farfronte alle difficolta’ economiche. Lo attesta il ‘Rapporto annuale 2013 – La situazione nelPaese’ redatto dall’Istituto nazionale di statistica (Istat)e presentyato oggi a Montecitorio. La riduzione dei consumi – scrive l’Istat – ha interessatotutte le categorie di beni e servizi, anche se le famigliehanno ridotto in modo particolarmente marcato le spese pervestiario (-10,2%), trasporti (-8,5%), mobili edelettrodomestici (-5,8%), comunicazioni e servizi culturali(rispettivamente -4,8% e -4,7%). Meno incisiva e’ stata la riduzione delle spese inalberghi e ristorazione (-1,9 per cento), grazie alcontributo positivo della spesa turistica dei non residenti.

La crisi degli ultimi cinque anni sta modificando inprofondita’ e a ribasso i modelli di consumo, fenomeno chenel 2012 ha toccato la punta massima nel Mezzogiorno dove -rispetto alla media nazionale del 62,3% – sale al 73% laquota di famiglie che hanno acquistato meno cibo e/o piu’scadente.

In termini incrementali, pero’, si sono avute variazionianche piu’ ampie al Nord, dove il salto e’ stato di quasi 10punti percentuali rispetto al 2011, e al Centro. Aumenta, inoltre, di circa due punti percentuali la quotadi famiglie che acquistano generi alimentari presso gli harddiscount, soprattutto nel Nord.

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