Difesa: Binelli Mantelli, F-35 non ha alternative sul mercato

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(askanews) – Roma, 22 mag – ”L’F-35 dal punto di vistatecnico-militare colma un gap di sistemi dell’AeronauticaMilitare per la difesa aerea e il sostegno alle forze a terraper i prossimi 30/40 anni. Non c’e’ alternativa sulmercato”. A dirlo e’ stato oggi il capo di stato maggioredella Difesa, l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, nel corsodell’audizione delle commissioni Difesa riunite di Camera eSenato. Per Binelli Mantelli non e’ una questione diconfronto con altri velivoli ma ”di poter continuare aconcorrere alle azioni Nato, dell’Ue e delle NazioniUnite”.

”Senza interoperabilita’ – ha aggiunto – il sistemadifesa italiano viene escluso. Allora la domanda e’ se ilsistema difesa italiano serve per fare politica estera o perconservare la pace, quindi e’ un problema politico. Se larisposta e’ che serve allora dobbiamo fare questaoperazione”. Il capo di stato maggiore della Difesa, riprendendo ”inmaniera convinta” le linee espresse nella precedenteaudizione del ministro Mario Mauro, ”in continuita’ con ilprecedente ministro Di Paola”, ha parlato di tre indirizziirrinunciabili dello strumento militare, gia’ esposti almomento del suo insediamento: operativita’,interdisciplinarieta’ nazionale e internazionale, attenzioneall’identita’ ed al ruolo delle singole Forze Armate. ”E’ cogente la necessita’ di sviluppo di forme dicollaborazione internazionale”, ha proseguito BinelliMantelli evidenziando una ”coerente e condivisaprogettualita’ su capacita’ ed assetti, soprattutto quellipiu’ sofisticati, come per le iniziative Smart Defence dellaNato o Pool&Sharing dell’Ue”, per le quali ”l’Italiacontribuisce concretamente”. In questo senso, e ricordandoil prossimo Consiglio europeo di fine anno ed il semestre dipresidenza italiano del 2014, Binelli Mantelli ha annunciatouna proposta italiana in materia di difesa, ed industriadella difesa europea, per ”passare dal prodotto allatecnologia, condividendo non tanto lo sviluppo di mezzi ma losharing di tecnologie che poi vanno sui mezzi, superandocosi’ anche gli aspetti di competizione all’internodell’Ue”. Una proposta ”che sta gia’ riscuotendol’attenzione dei francesi”. Tornando alla legge delega di riforma dello strumentomilitare, e sottolinenando ”l’urgenza di portare a terminela riforma con i decreti legislativi attuativi”, il capo distato maggiore Difesa ha invitato a leggere questo processo”non come mero provvedimento finanziario emergenziale macome una imperdibile opportunita’ per un complessivoefficientamento del sistema”, affermando sul versanteeconomico che ”le Forze Armate hanno comunque gia’ avviatoda tempo la riduzione dei mezzi in inventario, per l’Esercitopassando da 3 a un comando di divisione e da 11 a 9 deicomandi di manovra, oltre che da 340 a 200 carri armati, da300 a 130 blindati Centauro, e per l’artiglieria ruotata da110 a 56 unita”’, mentre gli elicotteri passano ”da 110 a56”. Stesso discorso per la Marina Militare, che per laprima linea d’altura vede ”i caccia passare da 4 a 2, lefregate da 12 a 10, i mezzi da pattugliamento e antimine da30 a 18 (in attesa dei nuovi mezzi multiruolo, ndr), isommergibili da 6 a 4 e gli elicotteri da 250 a 168”. Perquanto riguarda poi l’Aeronautica, ”i 236 AMX sonosostituiti per limiti di vita da 75 JSF (piu’ i 15 dellaMarina, ndr), gli EFA passano da 90 a 72 e gli aeroportimilitari sono ridotti da 42 a 21”.

ap/