Fisco: ok Ecofin a negoziati con Svizzera, freno da Austria-Lussemburgo

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(askanews) – Bruxelles, 14 mag – Avanti con le negoziazioni intema fiscale con i paesi terzi. Il consiglio Ecofin haconferito alla Commissione europea il mandato per modificaregli accordi fiscali con Andorra, Liechtenstein, Monaco, SanMarino e Svizzera. Si intende rivedere i rapporti tra l’Ue equesti paesi per quanto riguarda la tassazione dei risparmidepositati nelle banche di quelli che sono considerati iparadisi fiscali in territorio europeo. I ministridell’Economia e delle Finanze dei paesi Ue chiedono allaCommissione di chiudere un negoziato con i governi dei cinquepaesi interessati che permettano un migliore scambio diinformazioni,e piu’ in generale che garantisca che gli stessistati extra-Ue continuino ad applicare misure equivalenti aquelle in vigore a livello comunitario. Per Michael Noonan,il ministro delle Finanze dell’Irlanda, paese con lapresidenza di turno del Consiglio europeo, il conferimentodel mandato negoziale rappresenta ”un importante passoavanti negli sforzi dell’Ue per contrastare l’evasione e lafrode fiscale”.

Contento solo parzialmente il commissario europeo per laFiscalita’ e l’unione doganale, Algirdas Semeta. ”Non possodire che oggi si sia risposto in pieno a tutte le aspettativedella riunione dell’Ecofin, anche se qualche successo e’stato raggiunto”. Da una parte, infatti, dopo due anni ipaesi membri hanno conferito un mandato negoziale allaCommissione, ma dall’altra ci sono paesi che hanno posto piu’di qualche riserva: Austria e Lussemburgo si oppongono aquanto previsto dalla ”direttiva risparmio”, che si discutedal 2008 e che propone lo scambio automatico tra paesi membridelle informazioni sugli interessi versati alle personefisiche non residenti. Lo scambio di informazioni si applicaalle persone fisiche e non alle societa’, e copre i redditiderivanti da pagamenti di interessi anche da depositibancari, titoli pubblici, investimenti nei fondi cheinvestono piu’ del 25% degli asset in titoli di debito. Si propone l’estensione della direttiva a tutti i risparmie prodotti finanziari che generano interessi, inclusi icontratti di assicurazione vita, fondazioni e societa’ diinvestimento fuori dell’Ue che ricevono reddito per ibenefici a persone residenti in uno Stato membro, strutturedi intermediari non attualmente tassate. Austria e Lussemburgo non vogliono cedere e hanno fattomancare il proprio appoggio alla direttiva, che necessitadell’approvazione all’unanimita’. ”Sono deluso”, ha dettoSemeta.

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