Eni: Scaroni, in Libia possibili altri problemi ma sono ottimista

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(askanews) – Roma, 10 mag – Dopo la chiusura del gasdotto durantela rivoluzione del 2011, in Libia ”mi aspetto ancoraproblemi e complessita’ ma credo che dobbiamo essereottimisti perche’ il percorso della democrazia e’ partito”.

Lo ha detto l’amministratore delegato dell’Eni, PaoloScaroni, rispondendo ad una domanda sulla situazione in NordAfrica di uno studente dell’universita’ Luiss, componente diuna delegazione invitata all’assemblea degli azionisti.

”In Egitto, Libia, Tunisia ed Algeria – ha detto – Eni e’di gran lunga il primo operatore. Il 30% dei nostriidrocarburi viene dal Nord Africa per cui potete immaginarel’attenzione con cui seguiamo gli avvenimenti in queipaesi”. ”Le evoluzioni sono molto diverse – ha spiegato Scaroni -per Egitto, Algeria e Tunisia noi non abbiamo perso un bariledi produzione, pur in presenza di una situazionepararivoluzionria”. ”Non e’ facile prevedere cosa ci riservera’ il futuro -ha riconosciuto l’a.d. dell’Eni – mi sembra che in Egitto ein Tunisia i Fratelli Musulmani abbiano preso la maggioranzae cerchino di gestire il futuro del paese. Sono regimisostanzialmente moderati e molto liberisti in economia,favorevoli alla presenza estera e al libero mercato. Quindi apriori non ci aspettiamo problemi”. ”Tutto questo – ha precisato Scaroni – sempre che lasicurezza non venga compromessa e questo e’ avvenuto inLibia.

Abbiamo perso la produzione nel 2011 ma grazie ai nostrilibici sul posto i nostri impianti sono rimasti intatti”. ”La Libia ha tenuto le elezioni e questo lo consideroquasi miracoloso in un Paese dove ogni uomo ha armi in casa.

La situazione non e’ ancora stabile, ci sono rigurgiti diviolenza tra ex uomini di Gheddafi e i nuovi che sonoarrivati. Mi aspetto ancora problemi e complessita’ ma credoche dobbiamo essere ottimisti perche’ il percorso didemocrazia e’ partito”. ”L’Algeria e’ diversa – ha concluso – il sistema politicoe’ molto forte e trae origine ancora dal movimento diliberazione del FLN. Il Paese ha vissuto dieci annidrammatici negli anni ’90 e credo abbia poca voglia ditornare ad un periodo di violenza. Quanto avvenuto al Sud,nell’impianto di Is Amenas, e’ un caso drammatico in un Paesesostanzialmente solido”.

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