Bpm: Fabi/Fiba-Cisl, no a societa’ esterne per campagna informativa

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(askanews) – Roma, 8 mag – I sindacati Fabi e Fiba-Cisl contraria societa’ esterne per campagna informativa in vistadell’assemblea del 22 giugno. ”I Vertici di Bpm – si leggein un documento – dopo l’Assemblea del 27 aprile che harespinto quasi all’unanimita’ la proposta di cambiamentodella procedura di voto, hanno deciso di affidare ad unasocieta’ leader mondiale nella stakeholder communication ilcompito di contattare i soci in vista dell’assembleastraordinaria del prossimo 22 giugno, con lo scopo dichiaratodi consentire loro un voto informato e consapevole”.

”La Fabi e la Fiba-Cisl chiedono perentoriamente allaVigilanza della Banca d’Italia ed alla Consob, nell’ambitodei rispettivi ruoli di controllo e di garanzia, diverificare e, all’occorrenza, di intervenire per impedirecomportamenti illegali”. Lo dichiarano Lando Maria Sileoni e Giuseppe Gallo, segretarigenerali di Fabi e Fiba-Cisl.

”La decisione affidarsi a una societa’ esterna suscita,infatti, profonde e motivate obiezioni nel metodo e nelmerito, si legge ancora.

In prima istanza viene violato il diritto dei soci allatutela della propria privacy. Questa societa’ e’ un soggettoterzo, non socio, a disposizione del quale sono stati messigli elenchi dei soci e dati sensibili quali indirizzi enumeri telefonici, senza alcun assenso degli interessati”.

”Si tratta di comportamenti – continuano i due sindacati -considerati illegittimi dalla Legge sulla privacy e da pareri”storici” del Garante, l’ultimo dei quali risale al 26marzo 2009.

In secondo luogo il diritto dei soci all’informazionepre-assembleare e’ soddisfatto con la pubblicazione sul sitointernet della societa’, da parte dell’organo diamministrazione, delle relazioni sulle materie all’ordine delgiorno e di tutta la documentazione che sara’ sottopostaall’Assemblea (T.U.F. Art. 125 ter, 125 quater)”.

”Non si comprende, pertanto, l’utilita’ dell’iniziativa,peraltro onerosa, in riferimento alla quale i soci non hannomai dato mandato al management”.

”Nel merito, l’iniziativa, che la legge non contempla,suscita obiezioni anche maggiori. Le due sigle sindacali sichiedono inoltre ”quali siano le garanzie di obiettivita’ edi neutralita’ della campagna informativa organizzata daquesta societa”’; e inoltre ”Chi controlla che questa nonsi risolva in un illegittimo sistema di pressione perorientare il voto in direzione favorevole alla trasformazionedi Bpm in spa, in un contesto esterno all’Assemblea dei soci,unica sede istituzionale legittima, a maggior ragione, in unasocieta’ cooperativa”. Secondo i due sindacati di categoria”le informazioni in possesso e le conseguenti testimonianzeconfermano questi interrogativi inquietanti”. Fabi eFiba-Cisl concludono che ”gli addetti della societa’ inquestione solleciterebbero e raccoglierebbero deleghe di votorichiedendo anche ai soci informazioni per contattare, allostesso fine, altri soci”.

”Sarebbe evidente inoltre il contrasto con la normativavigente che vieta la sollecitazione e la raccolta delledeleghe nelle societa’ cooperative (T.U.F. Art.135 duodicies,137co 4)”.

”I soci sono sovrani. A quella sovranita’ devono esseregarantire le condizioni formali e sostanziali di espressionee di esercizio. E’ il nostro impegno”, sottolineano i duesindacati. ”Unitamente alla difesa convinta e determinatadell’identita’ storica della banca popolare cooperativa edalla ricerca, insieme ad un ampio schieramento di societa’civile milanese e lombarda, di un modello di governosocietario moderno, senza posizioni monopolistiche, capace disintesi ampie ed equilibrate tra rappresentanti deidipendenti, dei pensionati, della societa’ civile, delleeconomie di riferimento, dei soci di capitale”. ”Un modello di governo in grado di garantire la sintesi piu’efficace tra vincoli di competizione, da un lato, evalorizzazione professionale, coesione sociale dellelavoratrici e dei lavoratori, sviluppo delle comunita’ diriferimento, dall’altro.

Con questa ispirazione saremo presenti – rilevano -all’Assemblea del 22 giugno”.

com-ram