Mps: Gip, non profilabili ipotesi reati usura e truffa

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(askanews) – Siena, 29 apr – Nell’operazione di ristrutturazionedi Alexandria, per il Gip di Siena Ugo Bellini, appareevidente che ”allo stato non siano profilabili” i reati diusura e di truffa aggravate, ipotizzati dai Pm.

E’ quanto si legge nel provvedimento con cui il giudicenon ha confermato il decreto di sequestro emesso dai Pm diSiena Aldo Natalini, Antonino Nastasi e Giuseppe Grosso neiconfronti di banca Nomura (per 1,8 mld), Giuseppe Mussari(2,3 mln), Antonio vigni (9,9 mln) e Gianluca Baldassarri(2,2 mln). Bellini ritiene ”carente” il ”fumusdell’elemento materiale del reato di usura in concreto” perl’operazione di ristrutturazione di Alexandria. Infatti, secondo il giudice, ”le ragioni dell’operazioneNomura non paiono immediatamente riconducibili a unadifficolta’ economica o finanziaria di Mps” ma l’interventodell’area finanza ”trae origine” dalla ”necessita’ dievitare di riportare a bilancio una perdita connessa a unaazzardata operazione”, cioe’ la nascita di Alexandria nel2005. Tra l’altro, per il giudice, ”manca qualsiasi elementoobiettivo per ritenere come indebiti e sproporzionati ivantaggi economici derivati a Nomura”.

Per quanto riguarda la presunta truffa ai danni di Mps,per il giudice ”appare evidente” che ”i silenzi e lereticenze provenienti dall’area finanza, le falseinformazioni e la mancanza di risposte adeguate nei confrontidegli organi di vigilanza esterni all’istituto da parte deivertici di Mps non erano volte a condizionare gli organiinterni dell’istituto” bensi’ a ”evitare che l’operazionepotesse non avere l’avallo della Banca d’Italia”. E’ invece”evidente – scrive il giudice – che tutte le altrecomponenti e aree della banca interessate alla complessaoperazione vennero chiamate direttamente o indirettamente apartecipare” tanto che ”ciascuno di essi segnalo’ lapropria contrarieta’ all’operazione”.

I reati di usura e truffa erano ipotizzati dai Pm a carico diMussari, Vigni, Baldassarri e di Sadeq Sayeed e RaffaeleRicci di Nomura. Per il giudice, inoltre ”difettavano” anche ”ipresupposti di urgenza e indifferibilita’ per procedere allaesecuzione dei provvedimenti di sequestro”.

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