Quote latte: Coldiretti, niente multe quest’anno (1 Update)

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(askanews) – Roma, 27 apr – Scongiurato il rischio multe per lequote latte nella campagna 2012-2013, con la produzionenazionale che dovrebbe rimanere sotto il fatidico tetto dei10 milioni e 883mila tonnellate assegnato dall’Unione Europeaall’Italia, oltre il quale scatta il cosiddetto splafonamentoe le sanzioni conseguenti. E’ quanto afferma la Coldirettinel sottolineare che per la prima volta dall’avvio dellacampagna il monitoraggio delle consegne rettificate da aprilea febbraio registra una diminuzione dello 0,6 per cento. L’andamento – sottolinea la Coldiretti – sembra confermatodai dati rilevati sui controlli funzionali dall’AssociazioneItaliana Allevatori (Aia) per marzo anche se occorreattendere la rilevazione definitiva di questo ultimo mesedella campagna lattiera, affinche’ gli allevatori italianipossano tirare un sospiro di sollievo.

Dopo le maggiori produzioni del primo trimestre dellacampagna lattiera, in cui si e’ assistito ad un notevoleaumento delle consegne di circa il 3-4 per cento rispetto alcorrispondente periodo scorso anno che aveva provocato undiffuso allarme tra gli allevatori, c’e’ stata – continua laColdiretti – una lenta regressione dei livelli produttivi neimesi da luglio ad ottobre, che ha avuto una decisa acceleratadal mese di dicembre. Il trend di calo e’ quindi proseguitoanche a gennaio e febbraio. Sono le regione del Centro Sud,assieme a Veneto, Friuli ed Emilia Romagna, ad aver garantitoil contenimento della produzione, mentre Lombardia, Piemontee Trentino Alto Adige, pur diminuendo la produzione in questiultimi mesi, sarebbero ancora – precisa ancora l’associazione- fuori dalla propria quota di produzione di latte.

Questa – si rileva – e’ la terz’ultima campagna lattierain cui vige il regime delle quote che secondo l’UnioneEuropea sparira’ nel 2015. La questione quote latte – ricordaColdiretti – e’ iniziata 30 anni or sono nel 1983 conl’assegnazione ad ogni Stato membro dell’Unione di una quotanazionale che poi doveva essere divisa tra i propriproduttori. All’Italia fu assegnata una quota molto inferioreal consumo interno di latte. Il 1992, con la legge 468, poiil 2003, con la legge 119, e infine il 2009, con la legge 33,sono state le tappe principali del difficile iter legislativoper l’applicazione delle quote latte. Per ultimo con la leggedi stabilita’ e’ stata introdotta una efficace norma per lariscossione coattiva, che prevede di affiancare all’Agea(Agenzia per l’erogazioni in agricoltura) l’esperienza e lacapacita’ operativa di Equitalia e della Guardia di Finanza.

Dei quasi 4.000 milioni dovuti complessivamente per lamulta, 1.700 milioni sono stati versati dallo Stato persanare il periodo 1984-1996. Il prelievo complessivamenterichiesto ai produttori per il periodo successivo ammonta a2.264 milioni di euro, di cui ne sono stati riscossi solo 246e altri 346 milioni sono in rateizzazione con la legge n.

119/2003. 175 milioni sono ormai irrecuperabili perfallimento, per incapacita’ definitiva di versare, persentenza di annullamento. Restano quindi da riscuotere circa1.500 milioni, di cui 700 non sono al momento esigibili acausa di sospensive giurisdizionali mentre 800 sonoesigibili. L’Agea ha intimato il pagamento del prelievoesigibile ai circa 2.000 produttori coinvolti. 600 di lorodevono pagare somme superiori a 300.000 euro, cioe’ la granparte del debito. La stragrande maggioranza dei circa 40milaallevatori presenti in Italia, nel corso degli ultimi anni -conclude la Coldiretti – si e’ invece messa in regolaacquistando o affittando quote.

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