(askanews) – Roma, 27 apr – Vino e birra tra le bevande;carburanti, riparazioni auto, abbigliamento, calzature,mobili, elettrodomestici, giocattoli e computer tra i nonalimentari: sono solamente alcuni dei beni e servizi che dal1* luglio costeranno di piu’ con l’aumento dellaliquota Ivadal 21 al 22%.
Ipotizzando che i comportamenti di consumo delle famiglieitaliane rimangano immutati, la Cgia di Mestre stima che perun nucleo costituito da 3 persone l’aggravio medio annuosara’ di 88 euro. Nel caso di una famiglia di 4 componenti,l’incremento medio annuo sara’ invece di 103 euro.
Visto che per il 2013 l’aumento dell’Iva interessera’ soloil secondo semestre, per l’anno in corso gli aumenti di spesasaranno la meta’: 44 euro per la famiglia da 3 persone; 51,5euro per quella da 4.
Il costo di questa operazione gravera’ sulle tasche deiconsumatori per un importo di 2,1 miliardi di euro per il2013 e di 4,2 miliardi per il 2014.
”Bisogna assolutamente scongiurare questo aumento -sottolinea Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia -. Secio’ non avverra’, corriamo il serio pericolo di far crollaredefinitivamente i consumi che ormai sono ridotti allumicino.
Questa e’ una crisi economica che va affrontata dalla partedella domanda: solo incentivando i consumi interni possiamorilanciare la produzione. Altrimenti, siamo destinati adaccentuare la fase recessiva che comportera’ un aumento dellechiusure aziendali e la crescita del numero dei senzalavoro”.
I rincari che peseranno di piu’ sui portafogli dellefamiglie italiane si verificheranno quando ci recheremo afare il pieno alla nostra auto o saremo costretti a portarladal meccanico o dal carrozziere (33 euro all’anno per unafamiglia di tre persone, 39 euro se il nucleo e’ composto da4 persone), per l’acquisto dei capi di abbigliamento e per lecalzature (18 euro all’anno per una famiglia di 3 persone, 20euro se il nucleo e’ da 4) e per l’acquisto di mobili,elettrodomestici o articoli per la casa (13 e 17 euro).
red/cam