Consumi: Confcommercio, oltre 11 mln famiglie ridurranno tenore vita

FEB 6, 1269 -

(askanews) – Roma, 18 apr – Incertezza, pessimismo e paura per ilfuturo sono i sentimenti prevalenti tra le famiglie italianenei primi mesi del 2013. E’ quanto emerge dalla pubblicazionesul Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italianenei primi mesi del 2013 di Censis e Confcommercio nella qualesi precisa come i consumi pro-capite, ritornati ai livelli dimeta’ anni novanta ed in rapida flessione da quattro anni,sono solo l’aspetto esteriore piu’ evidente della crisi cheattanaglia il Paese. Il forte deterioramento del mercato dellavoro diviene la prima chiave di lettura di questa fase delciclo economico.

In sostanza – si legge nell’outlook sui consumi – le speseper consumi non crescono piu’ perche’ in un breve arcotemporale si e’ manifestata con tutta evidenza una marcatariduzione del reddito disponibile delle famiglie, non solo inrelazione al lavoro dipendente; il mercato del lavoro si e’fortemente deteriorato, come mostra la rapida crescita delricorso ad ammortizzatori sociali, i casi ormai diffusi diperdita di lavoro, la marcata presenza di forme di lavoroirregolare, la difficolta’ assoluta per le giovanigenerazioni di trovare una prima occupazione si e’ erosa lacapacita’ di risparmio di un consistente numero di famiglierendendo piu’ incerto il futuro.

Molte famiglie, quindi, sono ormai a corto di risorse dadestinare ai consumi ed a questo si aggiunge una pauradiffusa legata alla forte instabilita’ del mercato dellavoro, divenuto per molti a rischio o inaccessibile. In piu’di un milione di famiglie uno dei componenti lavora in questomomento senza contratto e per 675.000 famiglie uno deicomponenti lavora con contratto irregolare. Quasi il 30% deilavoratori dipendenti dichiara di avere registrato negliultimi sei mesi una riduzione nel proprio reddito da lavoro,mentre solo per il 4% il reddito e’ cresciuto. Nel campione,inoltre, situazioni di lavoratori in Cassa integrazioneguadagni o licenziati risultano piuttosto diffuse.

Oltre 11 milioni di famiglie temono di non riuscire amantenere l’attuale tenore di vita e per 14 milioni e mezzodi famiglie risparmiare e’ divenuto molto piu’ difficiletanto da mettere in dubbio la possibilita’ di migliorare o dimantenere l’attuale tenore di vita. Piu’ di 13 milioni difamiglie avrebbero qualche difficolta’ economica adaffrontare in questo momento spese improvvise piuttostoconsistenti (es.: spese mediche, riparazioni di autovettura),cosi’ come circa il 28% dei nuclei familiari mostradifficolta’ sia a rispettare scadenze di pagamento, inclusitasse e tributi. Il mercato del lavoro, sostanzialmente fermo, genera paurediffuse, tanto che tra gli occupati: il 25% teme di poterperdere nei prossimi sei/sette mesi il proprio lavoro; per il27% vi potrebbe essere una riduzione dello stipendio per ilprolungarsi della recessione.

In questo contesto il clima di fiducia risultadeteriorarsi ulteriormente rispetto alle rilevazioniprecedenti. Nei primi mesi del 2013 la quota di pessimistirisulta maggiore degli ottimisti, rispettivamente il 37,5%del campione ed il 31,7%, ma soprattutto riguadagna terrenoil senso di incertezza passato dal 16% rilevato a settembre2012 all’attuale 30,8%.

red/glr