Inflazione: Cia, prezzi giu’ e carrelli vuoti. No ad aumento Iva

13 9, 1267 -

(askanews) – Roma, 12 apr – I prezzi al consumo si raffreddano,ma le buste della spesa restano tragicamente vuote. E’ quantoosserva – commentando i dati definitivi dell’Istat cherivedono al ribasso l’inflazione a marzo dall’1,7 all’1,6% -la Confederazione italiana agricoltori (Cia) che ammoniscesui rischi di un nuovo aumento dell’Iva che potrebbe”costare alle famiglie un miliardo in piu’ solo per le spesealimentari”. ”La discesa dei prezzi – sottolinea Cia in una nota – e’dovuta soprattutto alla forte decelerazione dei carburanti,descrive un crollo della domanda interna oramai strutturale,che coinvolge non piu’ solo il ‘superfluo’ ma anche beniprimari come gli alimentari”, sottolinea la Cia. Le famiglie non comprano piu’: per affrontare le speseobbligate, dai carburanti alle utenze passando per mutui oaffitti, oggi devono necessariamente ‘tagliare’ sullatavola.

Nell’ultimo anno – ricorda la Cia – oltre il 50% dellefamiglie ha ridotto i volumi di spesa alimentare ed e’addirittura raddoppiata (dal 6,7 al 12,3%) la quota degliitaliani che hanno dichiarato di non potersi piu’ permetteredi mangiare carne o pesce ogni due giorni. Un comportamentod’acquisto, dettato dalle difficolta’ economiche e dallacrisi, che costringe a tagliare non solo sulle quantita’, maanche sulla qualita’ dei cibi acquistati.

Infatti oggi il 28% degli italiani compra quasiesclusivamente nei discount e il 34% opta per cibi diqualita’ inferiore perche’ sono molto piu’ economici. Inoltre – osserva la Cia – nelle dispense si moltiplicanocibi in scatola e surgelati e si ricorre sempre piu’ spessoal ”junk food” (+7%), a tutto scapito dell’ortofrutta(-3,5%).

E’ chiaro quindi che in questa situazione il previstonuovo aumento dell’Iva a luglio rischia di dare un colpomortale al Paese – avverte la Cia – costando alle famigliequasi un miliardo in piu’ soltanto per le spese alimentari. com-stt/sam/alf