P.A.: CNA, con Dl maggiori costi per imprese e cittadini di 10 mld

83 6, 1266 -

(askanews) – Roma, 11 apr – Il decreto sui debiti della P.A.

verso le imprese ”nasconde” un ulteriore e gravosoappesantimento degli oneri amministrativi e burocratici sulleimprese e sui cittadini. A peggiorare le cose, si e’ persaancora una volta l’occasione per abrogare la norma che imponela corresponsabilita’ dell’Iva e delle ritenute negli appaltie nei sub-appalti. Tutto questo significa, secondo uno studiodella CNA (la Confederazione Nazionale Artigiani) che sono inarrivo per le imprese e i cittadini oneri fiscali e costiburocratici per 10 miliardi di euro.

La tendenza e’ immutata. Si caricano sulle imprese e suicittadini. sostiene l’associazione, gli oneri dei controllifiscali, delle inefficienze delle amministrazioni locali,nonche’ quelli derivanti da esigenze di contabilita’ pubblicalocale, per la gestione del ”federalismo fiscale”. In particolare, in materia di TARES, la conferma per il2013 dell’aumento di 0,30 euro a mq vuol dire quasi 2miliardi di euro di maggiori oneri. Sempre in materia diTARES, la decisione di lasciare ai singoli Comuni la facolta’di decidere il numero di rate con le quali il tributo debbaessere pagato, unitamente alla possibilita’, concreta, che icalcoli e la liquidazione del tributo debbano essere eseguitidirettamente dai contribuenti, rappresenta una sceltairresponsabile e fuori dai canoni della comprensibilita’.

Secondo le stime della CNA questa scelta addossa suicontribuenti piu’ di 6 miliardi di euro di maggiori oneri. Ladisciplina della Tarsu ed anche della TIA1 o TIA2, sebbeneonerosa, e’ l’unico tributo che, fino ad ora, non ha maiaddossato sui contribuenti la responsabilita’ dei calcoli edel versamento. Per quanto riguarda l’IMU, vi e’ un ulterioreappesantimento burocratico. In questo caso la pretesa e’ diobbligare i contribuenti a fare due calcoli distinti per ilversamento dell’IMU: prima in acconto e poi a saldo. Nellasostanza e’ stata lasciata mano libera ai Comuni permodificare in corso d’anno le aliquote senza alcunalimitazione. In questo modo si raddoppiano gli oneriamministrativi a carico dei cittadini e delle imprese.

Tradotto in cifre, potrebbero arrivare sulle spalle deicontribuenti circa 1,2 miliardi di euro di maggiori oneri.

Inoltre, per la Cna, e’ opportuno conteggiare nei costicomplessivi che ricadono sul sistema paese (i cittadini e leimprese) prima di tutto la mancata abrogazione della normache impone la corresponsabilita’ dell’Iva e delle ritenuteper appalti e sub-appalti. Tutto questo significa 1,296miliardi di euro di oneri. Si aggiunga la confermadell’addizionale TARES di 0,30 euro a mq che significa quasi2 miliardi di euro. E ancora si aggiunga la liquidazione acarico dei contribuenti, prima dei tributi TARSU, TIA1 eTIA2, e poi il ricalcolo della TARES a saldo insieme al nuovotributo addizionale che arriva ad oltre 6 miliardi di euro.

Infine non va dimenticato l’obbligo del doppio calcolodell’IMU dovuta, prima in acconto e poi a saldo, che ammontaa oltre 1 miliardo e 200 milioni. Tirando le somme, siraggiunge la ragguardevole cifra di quasi 10 miliardi e 500milioni di euro.

red/rf