P.A.: approvato dal Cdm il decreto per i pagamenti alle imprese, 40 mld in 12 mesi

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(askanews) – Roma, 6 apr – ”Il consiglio dei ministri ha adottato un decreto per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione”. Lo annuncia il presidente del Consiglio Mario Monti in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri durato oltre tre ore. Il decreto consentira’ il pagamento di arretrati alle imprese per 40 miliardi in dodici mesi, intesi a partire dalla meta’ del 2013, come ha chiarito il ministro dell’Economia Vittorio Grilli (”Abbiamo 20 miliardi nel 2013 e 20 nel 2014 ma speriamo che le amministrazioni siano veloci e tutti i pagamenti siano fatti anche in 3 giorni nel 2014”).

”La situazione” dovuta ai debiti della Pubblica amministrazione alle imprese ”era inaccettabile”, ha spiegato Monti. E ”adesso e’ possibile voltare pagina con il provvedimento che proponiamo”. Dal decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri ”40 miliardi nei prossimi 12 mesi con meccanismi chiari, semplici e veloci, senza oneri o complicazioni inutili”, ha quindi chiarito Monti. ”La quota di debiti della Pa non ceduta alle banche era gia’ 61 miliardi di euro, salito a 74 a fine 2010 e a 80 miliardi a fine 2011”. Il decreto, ha precisato, ”non e’ un’inversione di rotta” nella politica del governo, che non e’ ”preso dal desiderio di elargire”, ma si tratta di una decisione resa possibile ”dagli ingredienti che abbiamo messo dal maggio 2011 e che oggi ci permettono” di adottare questo decreto. ”Esprimo – ha aggiunto – una leggera indignazione per le critiche al governo che ha impiegato qualche giorno in piu”’ per l’approvazione del decreto per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione. ”Sono stati severi con noi i partiti che negli ultimi 10 anni hanno causato questi problemi”. Monti ha ricordato che i debiti sono il risultato di ”comportamenti poco seri che in passato caratterizzavano la gestione della cosa pubblica”. ”C’e’ stata una valutazione attenta che ha preso qualche giorno in piu’ del previsto”, ha sottolineato il premier. Il decreto legge approvato oggi in Consiglio dei ministri per sbloccare i debiti della Pubblica amministrazione ”risolve definitivamente il problema”, ha detto da parte sua il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passara, in conferenza stampa a palazzo Chigi. Tra le modalita’ di pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione ci sara’ la ”compensazione tra debiti e crediti. Abbiamo allargato la tipologia di crediti che potranno essere compensati: non solo i debiti passati a ruolo”, ha concluso Passera. Il ministro dell’Economia Vittorio Grilli ha invece spiegato: ”Le amministrazioni potranno cominciare a pagare i debiti subito dopo la pubblicazione del decreto, che immagino sara’ lunedi”’. Ed entro il 30 aprile saranno resi noti ”gli spazi finanziari”, poi entro il 15 maggio ”la ripartizione delle risorse rispetto alle richieste”. Infine, ”entro la fine di maggio le pubbliche amministrazioni dovranno comunicare ai loro fornitori il loro piano di pagamenti, in modo che essi sappiano quando saranno pagati”. Saranno pagate, ha precisato Grilli, ”prima le imprese e dopo le banche e devono essere pagati prima i debiti piu’ anziani. Si parte dalle fatture piu’ vecchie”. I pagamenti di debiti commerciali delle Pubbliche amministrazioni verso imprese, cooperative e professionisti per un importo di 40 miliardi, che verranno erogati nell’arco dei prossimi dodici mesi: 20 miliardi nel 2012 e 20 nel 2014. Con la Legge di stabilita’ 2014 verra’ programmato il completamento del processo di liquidazione mediante la previsione di appositi stanziamenti destinati anzitutto alla liquidazione, sotto forma di titoli del debito pubblico, dei crediti in precedenza ceduti dalle imprese al sistema bancario. Le amministrazioni potranno avviare i pagamenti gia’ lunedi’ subito dopo la pubblicazione del decreto legge sulla Gazzetta ufficiale. Il decreto prevede la creazione di un Fondo destinato al pagamento dei debiti di Regioni, Province e Comuni. Si prevede l’istituzione nel bilancio dello Stato di un unico Fondo – con dotazione di 26 miliardi di euro-, articolato in tre sezioni dedicate e comunicanti tra loro, per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili rispettivamente degli enti locali (2 miliardi nel 2013 e 2 miliardi nel 2014), delle Regioni per debiti diversi da quelli sanitari (3 miliardi nel 2013 e 5 miliardi nel 2014) e sempre delle Regioni ma per debiti sanitari (5 miliardi nel 2013 e 9 miliardi nel 2014), l’incremento delle erogazioni per rimborsi di imposta per 6,5 miliardi (2,5 miliardi nel 2013 e 4 miliardi nel 2014). Ecco le tappe per quanto riguarda Comuni, Province, Regioni e Asl. – Comuni e Province, entro il prossimo 30 aprile, faranno richiesta di autorizzazione al Mef per i pagamenti da effettuare. Tali pagamenti saranno autorizzati entro il 15 maggio e finanziati con le disponibilita’ liquide degli enti. Entro il 15 giugno le Amministrazioni dovranno comunicare importi e tempistiche alle imprese beneficiarie dei pagamenti. Sin da subito, in attesa della citata autorizzazione, i Comuni e le Province possono, comunque, iniziare a pagare i propri debiti nel limite del 50% dei pagamenti programmati. – Comuni, Province, Regioni e ASL, se non hanno disponibilita’ liquide, possono ottenere finanziamenti a valere sul Fondo. A tal fine, entro il prossimo 30 aprile faranno richiesta al Mef delle risorse necessarie per i pagamenti e dovranno ricevere entro il 15 maggio le relative ripartizioni, a valere sul Fondo. – Entro il 31 maggio 2013 le P.A. debitrici dovranno comunicare alle imprese creditrici il piano dei pagamenti. Per queste procedure non sara’ necessaria la richiesta di certificazione da parte delle imprese creditrici, ma sara’ responsabilita’ diretta dell’Amministrazione identificare i soggetti creditori e gli importi da pagare. In caso di richiesta di pagamenti per importi superiori alle disponibilita’, le Amministrazioni seguiranno il criterio dell’anzianita’ del credito scaduto: prima i crediti non ceduti pro soluto in ordine di ”anzianita”’, poi i crediti ceduti pro soluto in ordine di ”anzianita”’. Le Amministrazioni sono tenute a rispettare precisi obblighi a garanzia delle imprese creditrici, sia per quanto riguarda il ricorso all’anticipazione da parte del Fondo, sia per quanto riguarda l’utilizzo delle somme anticipate dal Fondo esclusivamente per il pagamento dei debiti commerciali precedenti al 31 dicembre 2012. Al fine di garantire l’effettiva disponibilita’ per le imprese creditrici delle somme anticipate dal Fondo, queste non possono essere oggetto di pignoramento o altro atto esecutivo. Per quanto riguarda i debiti nei confronti delle banche, entro il prossimo 15 settembre, l’ABI dovra’ predisporre l’elenco dei debiti ceduti a banche e intermediari finanziari autorizzati dalle imprese creditrici nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Sulla base di tale elenco, si potra’ programmare il pagamento, nel corso del 2014, di tali crediti ceduti con titoli del debito pubblico. Per assicurare il completamento del processo di liquidazione di tutti i debiti commerciali ante 2012 non ancora estinti, tutte le Amministrazioni sono chiamate entro il prossimo 15 settembre alla ricognizione completa dei debiti commerciali scaduti o in scadenza accumulati ancora pendenti e a produrre, senza adempimenti o oneri per le imprese, l’elenco certificato di tutti i debiti ancora da onorare. Il decreto prevede infine l’mmediato allentamento del Patto di stabilita’ interno con l’esclusione per il 2013 dal Patto di stabilita’ interno dei pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili di parte capitale (investimenti gia’ effettuati dalle PA) per un importo di 5 miliardi di euro per quanto riguarda gli enti locali, di 1,4 miliardi per quanto riguarda le regioni, 500 milioni per quanto riguarda le amministrazioni centrali e 800 milioni per investimenti cofinanziati dai fondi strutturali europei, necessario a consentire il conseguimento dei target di spesa. ceg/mau