Consumi: Confcommercio, a febbraio ancora in calo. Alimentari -4,7%

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(askanews) – Roma, 4 apr – Consumi in calo in Italia.

L’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra afebbraio 2013 una diminuzione del 3,6% in termini tendenzialied una stabilita’ rispetto a gennaio. In termini di mediamobile a tre mesi l’indicatore, corretto dai fattoristagionali, segnala un nuovo arretramento, proseguendo nellatendenza avviatasi a settembre del 2011.

Il dato sui consumi – sottolinea Confcommercio in una nota- appare in linea con il permanere di una situazione diestrema criticita’ dell’economia italiana, confermata ancheda altri indicatori. Non si intravedono, per adesso, segnalidi una possibile inversione di tendenza nel breve periodo.

Stando all’indagine rapida di Confindustria a marzo si e’registrato un nuovo calo della produzione industriale (-0,3%)in termini congiunturali, dato che unito alla riduzione dello0,5% di febbraio ha determinato anche nel primo trimestre del2013 un arretramento dei livelli produttivi. Gli ordinativi amarzo flettono ancora (-0,7% su febbraio).

In questo contesto, il clima di fiducia delle imprese edelle famiglie, resta, anche a marzo, sui livelli minimiraggiunti nei mesi precedenti. Il modesto incremento delnumero di occupati registrato nel mese di febbraio non puo’essere letto come l’inizio di una decisa inversione ditendenza. Nel confronto su base annua gli occupati sonodiminuiti di 219mila unita’, i disoccupati sono aumentati di401mila unita’ ed il tasso di disoccupazione e’ salito di 1,5punti percentuali. Anche la riduzione, su base annua, delleore di CIG richieste va letta con attenzione. Il calo del3,4% rispetto a febbraio del 2012 deriva da un decisoridimensionamento delle richieste per la CIG in deroga,strumento per il quale il rifinanziamento non e’ certo. La dinamica tendenziale dell’ICC di febbraio riflette unadiminuzione dell’1,9% della domanda relativa ai servizi e del4,4% della spesa per i beni. Rispetto allo stesso mese del2012 quasi tutti gli aggregati hanno mostrato una contrazionedei volumi acquistati dalle famiglie. Il dato piu’ negativoe’ ancora quello relativo ai beni e servizi per la mobilita’la cui domanda registra una riduzione del 7,6%. La flessionedi febbraio, seppure meno grave rispetto a quanto rilevato inprecedenza, si inserisce in un contesto che ha visto ridursiin due anni la domanda per i beni e servizi consideratinell’aggregato di circa il 25% in volume.

Riduzioni dei consumi particolarmente significative hannointeressato anche gli alimentari, le bevande ed i tabacchi(-4,7%), gli alberghi ed i pasti e le consumazioni fuori casa(-3,7%), l’abbigliamento e le calzature (-3,6%) ed i beni eservizi per la casa (-3,6%), tutti segmenti che scontano datempo un arretramento della domanda.

Solo il complesso dei beni e servizi per le comunicazioniha mostrato una variazione positiva delle quantita’acquistate dalle famiglie (+2,9% rispetto l’analogo mese del2012), dinamica da attribuirsi in larga parte alla componenterelativa ai beni.

red/glr