Ue: vertice, contro crisi fatto molto ma accelerare processo riforme

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(askanews) – Bruxelles, 15 mar – E’ stato fatto ”molto” perrispondere alla crisi, ma le condizioni economiche ancora nonbuone e gli alti tassi di disoccupazione impongono diaccelerare il processo di risanamento delle economieeuropee.

Sono l’analisi e la conclusione della prima giornata delvertice del Consiglio europeo, dedicata ai temi economici,dove i capi di Stato e di governo dei paesi dell’Ue hannodiscusso della situazione economica e sociale e fissato gliorientamenti per la politica economica degli Stati membri edell’Unione europea nel 2013.

In questa road-map c’e’ ”la necessita’ urgente” diproseguire lungo il processo di unione bancaria, completandoil prima possibile e comunque entro i tempi le riformeavviate nel settore. Per cui le questioni tecniche rimasteaperte nella proposta di modifica dei requisiti di capitaledelle banche (il Crd4), ”devono essere chiuse rapidamenteper arrivare ad un accordo definitivo entro la fine delmese”. Analogamente, risulta ”una priorita”’ completare ilprocesso legislativo sul meccanismo unico di vigilanzabancaria ”entro le prossime settimane”.

Quanto al fondo salva-stati permanente Esm e la suacapacita’ di ricapitalizzare direttamente le banche, vannochiariti ”il prima possibile entro il primo semestre del2013” gli aspetti legati ai ‘legacy asset’ (i passiviaccumulati dagli istituti crediti prima dell’entrata invigore della vigilanza della Banca centrale europea). ”Primadi giugno 2013” va trovato un accordo sullo schema comune digaranzie dei depositi e sul meccanismo di risoluzione dellecrisi.

Equita’ fiscale viene inoltre chiesta a tutti i paesi.

”Nel contesto pressante del risanamento di bilancio e’importante garantire che tutti paghino una parte congrua ditasse”, recita il documento di fine vertice. Il Consiglioeuropeo ricorda inoltre ”l’importanza di alleggerire lafiscalita’ sul lavoro, se del caso e riconoscendo lecompetenze degli Stati membri in questo settore, comestrumento per contribuire ad aumentare l’occupazione e lacompetitivita”’. I capi di Stato e di governo fanno quindiaccenno alla flessibilita’ chiesta dall’Italia, che vorrebbelo scorporo del costo degli investimenti pro-crescita dalcalcolo del deficit. ”Nel pieno rispetto del patto distabilita’ e crescita, le possibilita’ offerte dal quadro dibilancio esistente dell’Ue per equilibrare la necessita’ diinvestimenti pubblici produttivi con gli obiettivi delladisciplina di bilancio potranno essere sfruttate nel bracciopreventivo del patto stesso”. Infine ”urge completare eattuare” le nuove regole di finanza pubblica econsolidamento di bilancio, vale a dire il ‘six pack'(l’insieme delle norme per un controllo piu’ rapido dellepolitiche fiscali) e il ‘two pack’ (i meccanismi disorveglianza di bilancio dei paesi a rischio). In particolare”devono essere effettuati tutti i necessari lavoripreparatori al fine di assicurare che queste nuovedisposizioni siano effettivamente applicate dall’inizio deinuovi cicli di bilancio nazionali nel 2013”. In sintesi,”molto e’ stato realizzato, nonostante alcune incertezzeresidue nei mercati finanziaria”. Ma la stagnazionedell’attivita’ economica prevista per il 2013 e i livelli didisoccupazione ”inammissibilmente” elevati ”mettono inrilievo quanto sia fondamentale accelerare gli sforzi asostegno della crescita in via prioritaria, portando avantinel contempo un risanamento di bilancio favorevole allacrescita”. Un necessita’ condivisa anche con il presidentedella Bce, Mario Draghi, nel corso della riunionedell’Eurosummit, il formato dell’Eurogruppo a livello di capidi Stato e di governo.

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