Confcommercio: si aggrava crisi, consumi scendono a livelli 2004 (1 upd)

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(askanews) – Roma, 6 mar – Si acuisce la recessione secondoConfcommercio. L’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC)registra a gennaio una diminuzione del 2,4% in terminitendenziali ed una flessione dello 0,9% rispetto a dicembre.

In termini di media mobile a tre mesi l’indicatore, correttodai fattori stagionali, segnala un nuovo arretramento (fig.

2), dato che ha riportato i consumi sui livelli di fine2004.

Le prime informazioni congiunturali relative all’iniziodel 2013 mostrano, con una certa chiarezza, che non si puo’escludere un ulteriore peggioramento, confermandol’impressione che anche il 2013 sara’ un anno particolarmentedifficile per l’economia italiana.

La dinamica tendenziale dell’ICC di gennaio riflette unadiminuzione del 3,7% della domanda relativa ai servizi e del2,0% della spesa per i beni. Relativamente alle singolefunzioni di consumo il primo mese dell’anno conferma lapermanenza di forti elementi di criticita’ in quasi tutti gliaggregati. Il dato piu’ negativo e’ ancora quello relativo aibeni e servizi per la mobilita’ la cui domanda registra,anche a gennaio 2013, una flessione a due cifre (-10,1%).

Riduzioni dei consumi particolarmente significative hannointeressato anche gli alimentari, le bevande ed i tabacchi(-3,9%), l’abbigliamento e le calzature (-3,9%), tuttisegmenti che scontano dal 2010 un notevole ridimensionamentodella domanda.

In linea con quanto gia’ accaduto nel 2012, solo ilcomplesso dei beni e servizi per le comunicazioni ha mostratouna variazione positiva delle quantita’ acquistate dallefamiglie (+5,7% rispetto l’analogo mese del 2012). Ledifferenze con quanto rilevato dalla Contabilita’ nazionale,che segnala anche per le comunicazioni una diminuzione deivolumi nel 2012, derivano dalla diversa costruzionedell’aggregato che nell’ICC include alcuni beni (computer eaccessori per l’informatica) che nelle classificazioniufficiali sono inclusi nei beni e servizi ricreativi.

did/