Bridgestone: Cisl, chiusura stabilimento Bari e’ devastante per sud

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(askanews) – Roma, 6 mar – ”La decisione di Bridgestone dichiusura dello stabilimento di Bari e’ devastante dal puntodi vista sociale, in una regione meridionale gia’pesantemente colpita dalla crisi industriale e va contrastatacon tutti i mezzi a disposizione”. Lo dichiara, in una nota,il Segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra,commentando la decisione di Bridgestone Europe, comunicata il4 marzo scorso, di avviare le procedure per la chiusura dellostabilimento di pneumatici per autovetture di Modugno (Bari),entro la prima meta’ del 2014. ”E’ necessario ed urgente – continua Sbarra – che ilMinistero dello Sviluppo apra un tavolo di confronto contutte le parti interessate alla vertenza con l’obiettivo ditrovare soluzioni in grado di garantire le piena continuita’produttiva ed occupazionale del sito industriale. La fabbricadi Bari, con 950 occupati, e’ uno degli 8 impianti dipneumatici del gruppo giapponese in Europa, che produce anchein Spagna, Francia, Polonia e Ungheria”. Per Sbarra ”lo stabilimento, inoltre, centrale perl’economia del territorio barese, e’ entrato nel mirino dellaristrutturazione del gruppo e delle conseguentidelocalizzazioni in paesi europei con costi minori, perche’giudicato come troppo focalizzato su una produzione basata supneumatici di uso generico e penalizzato dal punto di vistadei costi, a causa di fattori sfavorevoli come la logisticaed i costi energetici. Si sarebbe dovuto e potuto intervenireprima, per abbattere i fattori di svantaggio, se appena fossestato presente un impianto di politica industriale attentoalle aziende multinazionali ed ai territori piu’ esposti, lacui mancanza oggi paghiamo con conseguenze terribili”.

”Mentre confermiamo il massimo impegno della CISL asostegno del confronto sul sito di Modugno e dei lavoratori -conclude Sbarra – il nostro appello va alle forze politiche,affinche’ trovino al piu’ presto una soluzione in grado diassicurare piena governabilita’.I problemi che scaturisconodalla crisi di settori industriali non aspettano i tempipolitici di confronti tattici e rinvii, al contrario,nell’incertezza, esplodono con piu’ rapidita’ e violenza”. red/glr