Skf: primo accordo in Italia sul salario di produttivita’

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(askanews) – Torino, 26 feb – Primo accordo per il salario diproduttivita’ in Italia firmato alla Skf. L’intesa cherecepisce l’accordo interconfederale del 21 novembre 2012, e’stato siglato dalla Fim-Cisl e dalla Fali-Fismic, ma non daFiom e Uilm. E’ previsto un premio di produttivita’ di 900euro nel 2013, di 1015 euro nel 2014 e di 1050 euro nel 2015,ma soprattutto lo spostamento dal prossimo anno della voce diaumento del minimo contrattuale previsto dal contrattonazionale siglato in Federmeccanica 45 euro nel 2014 e 55 nel2015, sulla produttivita’ con un bonus di 20 euro per ilprimo anno e di 10 per il secondo. Al termine di questoperiodo i minimi saranno regolarmente reinseiti in bustapaga. ”E’ un accordo che non toglie nulla, ma che aggiunge”,commenta Claudio Chiarle segretario cittadino della Fim-Cisl.

L’accordo che riguarda oltre 3000 dipendenti sara’ discussonelle assemblee convocate per il prossimo 28 febbraio”. None’ previsto il referendum, spiega Chiarle, ”ma vedremo cosasi decidera’ in assemblea”. ”L’accordo Skf dimostra che e’ possibile migliorare leperformance aziendali senza tagliare il costo del lavoro ascapito dei lavoratori ma premiandoli con piu’ salario epuntando all’efficientamento aziendale con sistemi dimiglioramento continuo – prosegue Chiarle – Inoltre l’accordosancisce che per la sua durata non vi saranno ulterioriesuberi, garantendo i livelli occupazionali previsti dagliaccordi” .

”L’accordo prevede che per il 2013 il premio diproduttivita’ sia erogato anche ai lavoratori in Cig e nelcaso non fossero raggiunti i risultati previsti non vi sara’restituzione di nessuna somma variabile gia’ percepita dailavoratori. Insomma – conclude Chiarle – un accordo cheindica alle aziende che e’ possibile costruire relazionisindacali partecipative e investire in produttivita’ eredditivita’ aziendale senza chiamare i lavoratori a faresacrifici, ma investendo su di loro, sulla loro capacita’,professionalita’, intelligenza con l’idea di un modocostruttivo e di prospettiva di fare impresa”. Strada obbligata invece per la Fiom che ha deciso di nonfirmare: ”E’ l’applicazione degli accordi interconfederaliche neppure la Cgil aveva firmato – commenta Vittorio DeMartino segretario regionale Fiom – un conto e’ trattare laproduttivita’, un altro far rientrare anche il minimosalariale che ha altri presupposti in una discussione divariabilita’, di produttivita’, di organizzazione e diredditivita’. E’ lo stravolgimento del contratto nazionale,l’aziendalizzazione del salario”. Una firma mancata che pero’ non impedira’ alla Fiom diaffrontare l’applicazione del nuovo accordo: ”Cio’ nontoglie che le nostre Rsu quando si trattera’ di applicare ilpremio entreranno nel merito dei problemi e faranno le loroosservazioni”, assicura De Martino. eg/mau