Bil.commerciale: Istat, a gennaio deficit extra-Ue dimezzato a 2,3 mld

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(askanews) – Roma, 25 feb – Deficit commerciale con i paesiextra-Ue piu’ che dimezzato a gennaio. Dai dati diffusidall’Istat emerge che lo scorso mese il saldo e’ passato a-2,3 miliardi di euro dai -5,2 miliardi di gennaio 2012. Ilrisultato deriva da un ampio incremento delle esportazioni(+17,7%), a fronte di una diminuzione significativa delleimportazioni (-5,6%). In calo il deficit energetico (da -6,1 miliardi nel 2012 a-5,2 miliardi nel 2013) mentre ”si e’ notevolmenteampliato” sottolinea l’Istat, il surplus nell’interscambiodi prodotti non energetici (da 869 milioni nel 2012 a 2,9miliardi nel 2013), spiegato per oltre il 90% dal forteavanzo commerciale nei beni strumentali. La crescitatendenziale delle esportazioni e’ diffusa; soltanto l’energiapresenta una diminuzione (-26,2%). La flessione delleimportazioni e’ particolarmente accentuata per i beni diconsumo durevoli (-18,5%) e per l’energia (-16,3%). Rispetto a dicembre 2012, entrambi i flussi commercialipresentano un incremento, piu’ marcato per le esportazioni(+3,9%) che per le importazioni (+3,0%). La crescita congiunturale delle esportazioni, proseguel’Istat, interessa tutti i principali raggruppamenti di beni,a eccezione dell’energia (-25,9%). Particolarmente rilevantee’ l’incremento dell’export di prodotti intermedi (+8,8%) edi beni di consumo (+7,5%).

Gli acquisti di prodotti intermedi (+5,4%) presentano unacrescita congiunturale ampiamente superiore alla media,mentre i beni di consumo durevoli registrano una diminuzione(-4,7%). Nell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale e’positiva per le esportazioni (+1,9%) e diffusa a tutti icomparti, con l’eccezione dell’energia (-5,7%). Nello stessoperiodo, la marcata diminuzione dell’energia (-12,0%) spiegain ampia misura la flessione complessiva delle importazioni(-5,2%). I mercati piu’ dinamici all’export sono ASEAN (+32,2%),OPEC (+26,1%), Giappone (+25,6%), Cina (+24,6%), EDA (+22,9%)e Stati Uniti (+20,2%).

In marcata flessione e’ l’import da Giappone (-32,1%), OPEC(-19,6%) e Stati Uniti (-16,9%). In forte aumento sono,invece, le importazioni da Turchia (+25,9%), Russia (+23,6%)e Svizzera (+23,5%). fgl/