Media: lettera aperta editori al futuro governo

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(askanews) – Roma, 23 feb – Lettera aperta degli editori alfuturo governo. ”Noi editori – si legge – consideriamo latutela della liberta’ di stampa e la diffusione delle notizieuna funzione pubblica e insieme un’attivita’ d’impresa che vasalvata perche’ essenziale alla vita democratica del paese.

Abbiamo una doppia responsabilita’: offrire ai lettori unprodotto di qualita’, vale a dire corretto, ben fatto, utilee adatto ai tempi che viviamo; e garantire un lavoro ainostri collaboratori in condizioni di equita’. Si tratta diun equilibrio difficile da mantenere, la cui ricerca richiedegrande capacita’ di adattamento alle nuove sfide.

L’editoria italiana sta vivendo un passaggio epocale: aglieffetti della congiuntura economica si aggiunge il rapidoavanzare delle tecnologie digitali, con effetti rivoluzionarinelle abitudini delle persone e sul mercato”. E’ quantopubblica Media Duemila nella newsletter in corso didistribuzione.

”In questo difficile contesto e’ urgente un ripensamentocomplessivo del settore editoriale come base per una politicaindustriale capace di frenare la flessione produttiva e dicogliere le occasioni di sviluppo attraverso una decisamodernizzazione.

No a sovvenzioni, si’ a incentivi fiscali ..Gli editoriitaliani rifiutano interventi a pioggia e distribuzioneindiscriminata di risorse. Pubblicamente e ripetutamente cisiamo detti favorevoli e abbiamo operato per una ventata dimoralizzazione e trasparenza che privilegi l’innovazione enon perpetui rendite di posizione politiche”.

”In questo quadro e con questi limiti, un interventopubblico sul fronte della domanda -circoscritto nel tempo eben delineato nell’oggetto – e’ indispensabile per superarel’emergenza e tutelare davvero il pluralismo: ad esempionella forma di incentivi fiscali per favorire la ripresadegli investimenti pubblicitari e per diffondere la letturadei giornali tra i giovani. Sarebbe anche opportuno prevedereuna specifica modulazione degli abbonamenti, in funzionedella messa a disposizione dei giornali in esercizi pubblicio aperti al pubblico”.

Per quanto riguarda il diritto d’autore ”le aziende editriciitaliane hanno razionalizzato i costi, per riacquisireefficienza e frenare il declino della redditivita’, ed hannodiversificato le loro attivita’, confrontandosi con unambiente sempre piu’ multimediale. Ma non hanno mai trovatonelle politiche pubbliche sufficiente interesse per laprotezione di chi produce contenuti editoriali di qualita’ eper la salvaguardia di tutte quelle risorse – economiche,umane e tecniche – indispensabili alla loro realizzazione e,piu’ in generale, alla sopravvivenza di una informazionelibera e credibile”.

Sulla Liberta’ di stampa e pluralismo ”sono possibili – silegge – solo con imprese editrici autonome ed economicamentesane, che operino in un contesto di regole di mercato.

Rafforzare l’effettivita’ della tutela del diritto d’autorein internet rispetto ai molteplici fenomeni di sfruttamentoparassitario dei contenuti editoriali significa rafforzare leimprese stesse, la loro economicita’ e la loro capacita’ disviluppare e sperimentare nuove forme di comunicazionemultimediale”.

”Il processo di liberalizzazione e modernizzazione delladistribuzione attua un disegno che potra’ essere valutato alsuo completarsi, e a cui gli editori hanno risposto con unpreciso impegno per l’informatizzazione della distribuzione edelle edicole.

L’obiettivo e’ di offrire una nuova rete al paese che sitraduca in un servizio piu’ efficiente per i cittadini – adesempio garantendo loro una scelta piu’ ampia in termini diorari di apertura delle rivendite – e in un elemento dichiarezza su vendite e rese nell’interesse dei mercati e deisuoi protagonisti” Su lavoro e formazione, ”i nuoviprodotti editoriali e le mutate esigenze del mercatocomportano la necessita’ di sviluppare la formazione di nuovefigure professionali, di incentivare l’accesso dei giovanialla professione giornalistica, di intervenire a sostegnodella trasformazione dell’organizzazione del lavoro”.

”Sono oltre 22 milioni le persone che ogni giorno leggonoquotidiani; quasi 33 milioni i lettori di periodici; circasei milioni gli utenti dei siti web dei quotidiani, vale adire la meta’ di coloro che in un giorno medio entrano ininternet. Sono loro i primi firmatari di questa lettera.

Sono loro ad attendere e a meritare risposte concrete elungimiranti dalla politica.

Questi numeri ribadiscono una forza straordinaria.

L’informazione e’ un bene comune, patrimonio di tutti coloroche sono interessati alla salute della democrazia liberale esanno valutare l’importanza determinante di giornali liberi:per la vita civile e la crescita di una societa”’.

ram/uda