Lavoro: ricordato in un convegno l’accordo di San Valentino dell’84

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(askanews) – Roma, 14 feb – Esattamente 29 anni fa fu siglato ilcelebre accordo di San Valentino con cui si inferse il primoduro colpo alla scala mobile, un meccanismo abbandonatodefinitivamente otto anni dopo con l’intesa del 31 luglio ’92che poi fu perfezionata con lo storico accordo del ’93 che,anche in seguito dell’eliminazione della contingenza, amplio’gli spazi per la contrattazione salariale e la concertazionevenne assunta a metodo. Era il 14 febbraio 1984 quandogoverno e sindacati decisero di sterilizzare il sistema concui si tutelavano i salari dall’inflazione, rallentandone,tagliando 4 punti, la capacita’ di copertura dellacontingenza per combattere il galoppante aumento dei prezziche viaggiava su percentuali a due cifre. Quella storica giornata per il mondo del lavoro e’ stataricordata oggi a Roma in un incontro promossodall’associazione Amici di Marco Biagi dal titolo ”La nuovesfide dei riformisti: lo Statuto dei Lavori e lacontrattazione di prossimita”. All’evento, ha partecipato,tra gli altri, il segretario generale della Uil, LuigiAngeletti, il quale, riferendosi ai giorni d’oggi in tema diriforma del lavoro, si e’ detto ”profondamente convinto chele indicazioni che vanno dall’articolo 8 all’arbitrato sianole vere risorse sulle quali poter puntare nel futuro.

L’alternativa e’ passare da 3 milioni a 3,5 milioni didisoccupati”. Tornando all’accordo di S.Valentino, tradotto poi dalgoverno Craxi con un decreto ad hoc convertito il 12 giugnodello stesso anno, questo comporto’, ”in soldoni”, ilmancato pagamento nella busta paga di 2 punti nel mese difebbraio e 2 punti nel mese di maggio. Si ridusse cosi’l’area di protezione dei salari effettivi dal rincaro deiprezzi, annullando in piu’ tutti gli accordi presi nel ’75tra Confindustria e sindacati che con l’unificazione delpunto di contingenza riuscirono a strappare una coperturapiu’ favorevole per le fasce piu’ deboli che ottenneroaumenti leggermente superiori al tasso di inflazione. Su questa strategia il governo incasso’ il si’ di Cisl eUil e dei socialisti della Cgil (rappresentati da Ottavianodel Turco) mentre la maggioranza della confederazione diCorso Italia, ossia la componente comunista (con LucianoLama), si dichiaro’ contraria scatenando una vera e propria”rissa rivendicativa” che provoco’ la fine dell’unita’sindacale. Lo scontro fu anche politico, con l’allorasegretario del Pci Enrico Berlinguer che si oppose in tutti imodi all’accordo. La vicenza si chiuse definitivamente con ilreferendum abrogativo del 9 e 10 giugno 1985 promossounicamente dal Pci, della sola norma che comportava il tagliodi quattro punti della scala mobile. Con un’affluenza alleurne del 77,9%, 45,7% SI all’abrogazione della misura e 54,3%NO all’abrogazione, il taglio rimase.

red/rf