Agricoltura: Cia, nel 2012 chiuse 17.000 aziende schiacciate da crisi

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(askanews) – Sotto il peso della crisi, dell’incremento deicosti produttivi e del credit crunch, l’agricoltura haconcluso il 2012 ”con segni gravi di affanno” e quasi17.000 aziende agricole che hanno chiuso i battenti. Loafferma Giuseppe Politi, presidente della Confederazioneitaliana agricoltori (Cia) commentando le stime preliminaridel Pil nel quarto trimestre 2012 diffuse dall’Istat.

Dopo aver trainato la crescita per tutta la prima meta’ del2012, ”le aziende agricole fanno sempre piu’ fatica a staresul mercato schiacciate prima di tutto dal peso dei costi diproduzione: in media d’anno la voce energia e’ aumentata del7,9 per cento, i mangimi del 5 per cento e i concimi del 4,1per cento. Tutte spese in piu’ non compensate dai prezzipraticati sui campi, che, invece, nel 2012 sono cresciutisolo del 2,1 per cento”, riferisce Politi. ”E poi l’Imu hamesso il carico da novanta con un aumento stimato di 130milioni di euro solo per il gettito dei terreni agricoli,mentre il ‘credit crunch’ ha ormai raggiunto livelliinsostenibili, con tre imprese su cinque che denuncianodifficolta’ enormi nell’accesso a finanziamenti e prestiti”,sono le altre criticita’ del settore evidenziate dalpresidente Cia. A questo si aggiungono ”burocraziafarraginosa e a fattori congiunturali come la lunga siccita’estiva e poi il maltempo improvviso”. com-stt/mpd