Sindacati: Landini, sono poco autonomi dalla politica

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(askanews) – Torino, 2 feb – ”Io continuo a fare ilsindacalista”. Lo ha detto Maurizio Landini rispondendo,alla convention di Repubblica, al vicedirettore delquotidiano Massimo Giannini che gli ha domandato come mai nonfosse entrato in politica come ha fatto Giorgio Airaudo,segretario nazionale Fiom. ”Per me che sono partito daoperaio in una cooperativa di Reggio Emilia, e sono diventatoil segretario generale dei metalmeccanici, cosa ho dachiedere di piu’ dalla vita?”. ”Dopo di che – ha aggiuntoricordando gli incontri della Fiom con le forze politiche dicentrosinistra dello scorso anno – il lavoro non e’adeguatamente rappresentato in parlamento. Noi diciamo nonche il sindacato si sostituisca alla politica, ma che lapolitica torni a rappresentare il lavoro”. Landini si e’persino spinto ad elogiare un ministro democristiano comeCarlo Donat Cattin per dire che rappresentava tutti e che”ha usato perfino le forze dell’ordine per convocare la Fiatal ministero”, per far ritirare i licenziamenti del 1980.

Piu’ in generale, sul fatto che la Fiom venga considerataun sindacato che fa politica, Landini ha detto che e’ unaconsiderazione ‘ingiusta’ e che va contro la storia dellaFiom, ”primo perche’ nasce come sindacato generale e non deimestieri” e in secondo luogo perche’ ha sempre tenuto contodella fabbrica nel contesto della societa’: ”Mentre tibattevi per contrattare la prestazione lavorativa permigliorarla, tu ti ponevi anche nella tua autonomia ilproblema di cambiare la societa’ e i rapporti sociali fuoridalla fabbrica. Se il segretario generale non provasse amisurarsi con la capacita’ di leggere cosa succede dentro efuori dalla fabbrica non farebbe il mestiere di sindacalistaFiom”, ha detto Landini che ha concluso: ”Io non penso cheil problema sia che il sindacato si e’ sostituito al ruolodella politica, io penso che i sindacati siano invece pocoautonomi dalla politica”. eg/sam/