Fiat: a Grugliasco folla di autorita’ e imprenditori ma nessun ministro

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(askanews) – Torino, 30 gen – Stabilimento strapieno di autorita’questa mattina a Grugliasco per la presentazione del’rewamping’ imprenditoriale che ha trasformato la ex Bertonegia’ condannata al crack in una delle fabbriche di punta delgruppo Fiat a cui saranno affidati i modelli di lusso dellaMaserati, a partire dall’ammiraglia Quattroporte gia’ inproduzione e prossimamente la Ghibli. Diverse centinaia gliospiti trasportati dentro i capannoni, piuttosto distanti daicancelli, con le navette, una circostanza di premura e disicurezza che ha comunque consentito anche di evitare lamanifestazione davanti all’ingresso di corso Allamano dellaFiom, che storicamente e’ il sindacato maggioritario aGrugliasco, ma e’ anche tenuta fuori dai cancelli in basealle nuove regole contrattuali. C’era questa mattina ilpresidente della Ferrari Luca di Montezemolo, c’era una buonaparte del management Fiat a partire da Alfredo Altavilla,John Elkann con la moglie Lavinia, e tutto il cda, acominciare da Gian Maria Gros Pietro, che per la prima voltanella storia si e’ riunito nel pomeriggio proprio nellostabilimento di Grugliasco, riecheggiando un po’ quanto fattodalla Juventus in passato nel nuovo stadio appena ultimato.

Tantissime le autorita’ locali, a partire dal sindaco diTorino Piero Fassino, e da Roberto Cota, presidente dellaRegione Piemonte, poi il sindaco di Grugliasco Roberto Monta’e il suo predecessore Marcello Mazzu’. Numerosa larappresentanza sindacale con Giuseppe Farina della Fim, ErosPanicali della Uilm, Antonio D’Anolfo della Ugl, ilsegretario della Fismic Roberto Di Maulo. Vasta anche laplatea degli imprenditori innanzitutto della meccanica con ilpresidente Amma, Alberto Dal Poz, quello dell’Unioneindustriale, Licia Mattioli, con cui la Fiat a differenza diConfindustria ha continuato a tenere i rapporti. Agliindustriali dell’indotto questa ripartenza, in attesa diquella di Mirafiori manda un segnale di speranza. Non c’eranorappresentanti del governo, neppure quelli piemontesi, comeil ministro del Lavoro Elsa Fornero che pure era andata aPomigliano per un’occasione analoga. Non c’era il premieruscente Mario Monti, a Bruxelles, che aveva presenziato aMelfi sollevando qualche polemica per un presunto avvio dicampagna elettorale proprio nella fabbrica lucana. E a scansodi equivoci Marchionne durante il suo intervento in fabbrica,pur in un passaggio sulle polemiche per la Cig a Melfi, haavvertito: ”Non abusiamo della Fiat per fini politici’. eg/rf/ss