Retribuzioni: Istat, nella media 2012 aumento dell’1,5%

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(askanews) – Roma, 28 gen – A dicembre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra un incremento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,7% rispetto a dicembre 2011. Nella media del 2012 la retribuzione oraria e’ cresciuta dell’1,5% rispetto all’anno precedente, registrando il minimo dal 1983. E’ quanto rende noto l’Istat indicando che con riferimento ai principali macrosettori, a dicembre le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale del 2,2% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a dicembre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari bevande e tabacco (3,6%); chimiche (3,3%), legno, carta e stampa, acqua e servizi di smaltimento rifiuti (per entrambi gli aggregati 3,0%). Si registrano, invece, variazioni nulle per telecomunicazioni e per tutti i comparti della pubblica amministrazione. A dicembre, tra i contratti monitorati dall’indagine, si registra il recepimento degli accordi per gli impiegati dell’agricoltura, mentre non si registrano nuovi contratti scaduti. Alla fine di dicembre la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo e’ del 28,4% nel totale dell’economia, e del 6,8% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto e’, in media, di 36,7 mesi per l’insieme degli occupati e di 39,8 mesi per quelli del settore privato. Sempre l’Istat certifica che a gennaio l’indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce a 84,6 da 85,7 di dicembre. In flessione sia la componente riferita al clima personale (da 90,7 a 89,3), sia, in misura piu’ lieve, quella relativa al clima economico generale (da 72,9 a 72,7). In calo l’indicatore del clima corrente (da 91,4 a 90,9) e quello riferito alla situazione futura (da 78,0 a 77,1). Peggiorano lievemente sia i giudizi sia le aspettative sulla situazione economica dell’Italia (da -133 a -135 e da -60 a -61 i relativi saldi). Aumentano le attese sulla disoccupazione (da 104 a 106 il saldo). Anche le opinioni e le attese sulla situazione economica della famiglia peggiorano (da -74 a -79 e da -33 a-38 i rispettivi saldi). Il saldo dei giudizi sul bilancio familiare diminuisce (da -29 a -33). I giudizi sulle opportunita’ attuali di risparmio sono in peggioramento (da 136 a 130), mentre le possibilita’ future risultano stabili (-92). I pareri sull’opportunita’ all’acquisto di beni durevoli migliorano (da -110 a -106 il saldo). Il saldo dei giudizi sull’evoluzione recente dei prezzi al consumo e’ in peggioramento (da 54 a 60). Le valutazioni sull’evoluzione nei prossimi dodici mesi indicano un peggioramento della dinamica inflazionistica (da 13 a 22 il saldo). A livello territoriale, il clima di fiducia aumenta lievemente nel Nord-ovest, mentre diminuisce nel Nord-est, al Centro e nel Mezzogiorno. red/int