Ue/Agricoltura: Parlamento approva contro-proposta di nuova Pac

93 3, 1241 -

(askanews) – Bruxelles, 24 gen – La commissione Agricoltura delParlamento europeo ha votato la proposta di riforma dellaPac, la Politica agricola comune. Due giorni intensi, con ideputati europei chiamati a votare i circa settemilaemendamenti presentanti al testo presentato dalla Commissioneeuropea. Non a caso il presidente della commissioneAgricoltura, Paolo De Castro, parla di ”contro-proposta”licenziata dall’organismo parlamentare che presiede. Novita’in tutti i temi caldi, vale a dire i pagamenti diretti, losviluppo rurale e l’organizzazione comune dei mercati (Ocm).

Sul fronte dei nuovi pagamenti diretti, tra le novita’piu’ significative, adottato il nuovo criterio diripartizione delle risorse che non permettera’ a nessun StatoMembro di percepire meno del 65% della media Ue. Un principioche per l’Italia si tradurra’ in un aumento di circa 44milioni di euro l’anno una volta messo a regime. Quanto alladistribuzione degli aiuti all’interno degli Stati Membri,maggiore attenzione sara’ dedicata a quelle aree e settoridove una riduzione degli aiuti troppo repentina potrebbeimpattare negativamente sui redditi dei produttori agricoli.

In pratica al termine del periodo di applicazione dellenuove regole (2020) i premi non saranno ridotti di piu’ del30% rispetto al primo anno di applicazione (2015). Al tempostesso, gli Stati Membri potranno adottare un proprio sistemadi convergenza interna per uniformare una parte dei titoli dipagamento.

Novita’ anche per quanto riguarda il ‘greening’, la seriedi misure per la sostenibilita’ ambientale dell’agricoltura(diversificazione delle colture, un’area destinata almantenimento della biodiversita’). In base al testo approvatoanche le aziende con certificazione ambientale, agricolturabiologica, che gia’ rispettino pratiche agro-ambientali disviluppo rurale avranno automaticamente diritto ai”pagamenti verdi”,cosi’ come saranno esonerate anche leaziende il cui 75% della superficie e’ coltivata a riso. Sulversante della diversificazione delle colture, sarannoesonerate le aziende con superficie inferiore ai 10 ettari,mentre per le superfici tra 10 e 30 ettari saranno previstealmeno due colture e sopra i 30 ettari tre colture (laproposta della Commissione prevedeva tre colture per tutte lesuperfici superiori ai 3 ettari). Previsto l’esonero daquesto criterio per tutte le colture arboree (come ad esempiole produzioni mediterranee dell’olio d’oliva e degli agrumi)e per le aziende di dimensione inferiore ai 10 ettari. Per lerestanti aziende ci sara’ invece l’obbligo della coltivazionedel 3% della superficie ad area ecologica (la proposta dellaCommissione prevedeva l’obbligo del 7% per tutte leaziende).

Tra le altre modifiche introdotte, i piccoli agricoltoririceveranno un importo totale fino al 15% della dotazionenazionale per i pagamenti diretti (la Commissione proponeva10%), mentre per i giovani agricoltori le eventuali risorsenon spese potranno essere trasferite ai nuovi entranti.

Ancora, per i paesi a programmazione regionale sara’possibile compensare le somme non utilizzate di uno o piu’programmi di sviluppo rurale con somme spese oltre talelimite da altri programmi (sempre di sviluppo rurale).

Previste poi anche ulteriori misure di sostegno per leregioni i cui agricoltori versano in gravi difficolta’finanziarie a seguito di condizioni eccezionali: in questicasi, gli Stati membri potranno incrementare fino all’80% lapercentuale degli anticipi sulla Pac (anziche’ del 50% per ipagamenti diretti e del 75% per lo sviluppo rurale).

Per De Castro ”e’ sicuramente positiva” la valutazionedi queste due giornate di voto. La commissione Agricolturadel Parlamento europeo, sottolinea, ”ha confermato conimpegno e determinazione la volonta’ di creare condizioni estrumenti concreti di sostegno per l’agricoltura europea”.

Adesso la partita decisiva sara’ quella che si giochera’ inConsiglio europeo, dove i capi di Stato e di governo deipaesi dell’Ue dovranno definire il quadro finanziario dispesa per il periodo 2014-2020. ”Aspetteremo gli esiti delvertice del 7-8 febbraio sulle prospettive finanziariedell’Unione”, spiega il l’europarlamentare italiano. Lericadute sulle risorse Pac ”saranno valutate in Aula a marzoin occasione del voto della proposta di riforma” e non sonoescluse nuove ”eventuali correzioni emendative”.

bne/mau