Agenda Digitale: Bernabe’, regioni e enti locali devono mobilitarsi

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(askanews) – Roma, 22 gen – Molte Regioni italiane sono inritardo nel raggiungimento dei target definiti dall’Agendaeuropea per l’adozione dei servizi digitali, mentre l’Italiaappare meno in ritardo sul fronte delle infrastrutture. E’quanto emerge dal rapporto ”Italia connessa-Agende digitaliregionali” realizzato da Telecom Italia, che mette a nudo ledifferenze nelle perfomance relative all’innovazionedigitale, declinando a livello regionale i programmidelineati da Bruxelles e dal governo attraverso il recentedecreto crescita 2.0. Dallo studio emerge che solo il 47%degli italiani usa Internet (contro il target del 75% entroil 2015), solo il 15% l’e-commerce (target 50% al 2015), il22% l’e-government.

”Con l’approvazione del decreto Crescita 2.0 il governoha posto l’accento sul tema della cultura informaticafornendo strumenti importanti. E’ chiaro che ora occorreaccelerare sui provvedimenti attuativi, compresa la pienaoperativita’ dell’Agenzia ma penso che sara’ una delle primecose di cui si occupera’ il governo”. Ad affermarlo e’ ilpresidente esecutivo di Telecom Italia, Franco Bernabe’ chein un’intervista a ‘Il Sole 24 Ore’, sottolinea che ”lostesso intervento dello Stato tuttavia non e’ sufficiente”.

Per Bernabe’, infatti, ”vanno mobilitate le Regioni, leProvince, i Comuni perche’ il problema principale riguarda laformazione ed il grado di preparazione digitale dellapopolazione” un aspetto, dice Bernabe’, ”su cui siinterviene con maggiore efficacia scendendo nel dettaglio dellivello amministrativo”. ”C’e’ un problema di culturadigitale, di preparazione all’uso dei computer, che l’Italiasta solo parzialmente superando sulla parte mobile” aggiungeBernabe’ ricordando poi ”ragioni di tipo storico come lamancata diffusione del cavo coassiale per l’usotelevisivo”.

Nel sottolineare poi che ”ogni Regione ha priorita’diverse e deve definire un proprio percorso con l’obiettivocomune dell’Agenda europea”, il presidente esecutivo diTelecom Italia, a livello nazionale, ritiene che ”certospettera’ al Governo stabilire le priorita”’ ma che”parlare di un nuovo ministero delle Comunicazioni edell’Agenda digitale o comunque di un ministerodell’Industria con una forte delega avrebbe un senso”.

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