Fisco: Cgia, redditometro non e’ spauracchio, colpira’ falsi poveri

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(askanews) – Mestre, 19 gen – ”Il redditometro non sara’ quellospauracchio che qualcuno vuole farci credere. I contribuentionesti non devono temere nulla: non sara’ ne’ feroce ne’repressivo”. A dirlo e’ il segretario della CGIA, GiuseppeBortolussi, che e’ giunto a questa conclusione dopo averricostruito, assieme al suo Ufficio studi, il redditopresunto dal Fisco e quello minimo dichiarabile da alcunedelle principali tipologie famigliari, sotto il quale ilcontribuente e’ potenzialmente accertabile.

Il metodo di ricostruzione sintetico del reddito e’ statorealizzato attraverso l’analisi della spesa media dellefamiglie italiane. Tra le 100 voci di spesa prese in considerazione dal nuovoredditometro ve ne sono ben 41 che fanno riferimento al datomedio rilevato dall’Istat nella sua indagine sui consumi.

In pratica sono state osservate le cosiddette spesequotidiane (alimentari, casalinghi, vestiti, scarpe,giocattoli, tempo libero, manutenzione casa, trasporti,istruzione, etc.) delle diverse tipologie famigliari delle 5aree territoriali del Paese in rapporto al livello di redditomedio dichiarato annualmente dagli operai e dagli impiegati(non si e’ tenuto conto – spiega la Cgia – dell’incidenzadelle altre 59 voci di spesa previste dal nuovo redditometrovisto che le spese medie Istat considerate nell’analisicomprendono le principali voci che incidono in un bilanciofamigliare.

Pertanto, si e’ calcolata la soglia minima al di sotto dellaquale una determinata tipologia famigliare e’ a rischioevasione).

Una volta definito il reddito presunto sulla base dellespese medie calcolate dall’Istat e’ stata individuata lasoglia minima al di sotto della quale, come previsto dalnuovo redditometro, il contribuente e’ potenzialmenteaccertabile.

A tal proposito si ricorda che il contribuente e’ accertabilese il reddito presunto con il redditometro eccede di almenoil 20% di quello dichiarato. Infine, quest’ultima soglia e’ stata ulteriormenteabbassata per effetto dell’introduzione di una franchigiapari a 12.000 euro all’anno che l’Amministrazione finanziariaha deciso, almeno in via ufficiosa, di applicare.

Risultato? Una coppia senza figli in eta’ compresa tra i35 ei 64 anni che nel Nordest dichiara un reddito complessivoal di sotto dei 7.642 euro all’anno sara’, moltoprobabilmente, chiamata dagli uomini del fisco a giustificarela sua posizione. Scende a 6.923 euro per un nucleo delNordovest e progressivamente si abbassa ulteriormente nelCentro (4.643 euro) nel Sud (2.324 euro) e nelle Isole (270euro).

Una coppia di anziani over 64 senza figli abitante nelNordest si trovera’ in una posizione di rischio con unreddito inferiore ai 4.184 euro. Nel Nordovest la soglia direddito non dovra’ scendere sotto i 4.412 euro, mentre nelCentro l’asticella non dovra’ andare sotto quota 2.018 euro.

Nel Sud e nelle Isole tutti i nuclei famigliari di questotipo non avranno nessun problema. Nel caso una coppia con 1 figlio ubicata nel Nordestdichiari meno di 10.097 euro si trovera’ in una condizione arischio evasione, nel Nordovest l’asticella salira’ a 11.361euro per poi scendere a 7.727 euro nel Centro, a 5.261 euronel Sud e a 2.519 euro nelle Isole.

Se una coppia con 2 figli residente nel Nordestdichiarera’ meno di 12.647 euro, e’ molto probabile che sara’chiamata dall’Amministrazione finanziaria ad uncontraddittorio preventivo. La stessa cosa capitera’ ad unafamiglia del Nordovest con un reddito inferiore a 14.184euro, ad una del Centro con meno di 9.971 euro, per una delSud con meno di 7.970 euro e ad una delle Isole con meno di4.579 euro.

Infine, per una coppia con 3 figli ubicata nel Nordestl’asticella sotto la quale si trovera’ a rischio evasione e’fissata a 12.827 euro. Sale a 16.631 euro per un nucleo delNordovest per riscendere a 10.013 euro nel Centro, a 7.242euro nel Sud e ad 3.367 euro nelle Isole.

”Di fronte a queste soglie di reddito minimo al di sottodelle quali una famiglia e’ potenzialmente a rischio evasione- conclude Bortolussi – e’ chiaro che ad essere colpitisaranno solo i falsi poveri e chi sfacciatamente evade ilfisco. Visto che per il 2013 il gettito previstodall’applicazione del redditometro si attestera’ attorno agli815 milioni di euro, 715 attraverso l’autotassazione e glialtri 100 dall’attivita’ accertativa, questo bottino pesera’mediamente su ciascun contribuente quasi 20 euro, consentendodi recuperare lo 0,7% dell’evasione totale che, ricordo, e’stimata attorno ai 115 miliardi di euro all’anno. Insomma,con il redditometro il fisco recuperera’ solo le briciole”.

La CGIA tiene infine a sottolineare che e’ giunta a questorisultato tenendo conto dell’introduzione della franchigiache, e’ bene ricordarlo, e’ il frutto di una disposizioneinterna degli uffici del Fisco. La legge, invece, stabilisceche una famiglia e’ a rischio evasione quando presenta unoscostamento del 20% tra il reddito presunto e quellodichiarato. com-red/mau