Elezioni: Cgil, lettera a candidati su aziende sequestrate e confiscate

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(askanews) – Roma, 18 gen – Ad un mese dal lancio della Campagna”Io riattivo il lavoro” per la raccolta di firme a sostegnodella legge di iniziativa popolare sulle aziende sequestratee confiscate, i promotori (Cgil, Arci, Acli, Avviso Pubblico,Centro Studi Pio La Torre, Legacoop, Libera, Sos Impresa)scrivono ai candidati alla presidenza del Consiglio e a tuttigli schieramenti politici affinche’ nella prossimalegislatura venga assunto ”l’impegno a portare in parlamentola discussione sulla legge di iniziativa popolare, perfavorire l’emersione dalla illegalita’ e la tutela deilavoratori delle aziende sequestrate e confiscate allacriminalita’ organizzata, che sono un bene di tutti”.

”Nel corso di questi anni – si legge – e’ cresciuta nelpaese la consapevolezza che la presenza della criminalita’organizzata e delle mafie nell’organizzazione sociale, inquella produttiva e finanziaria e nelle istituzioni,rappresenti un vero e proprio cappio al collo che strangolail paese. L’illegalita’ economica condiziona negativamente lenostre prospettive di sviluppo sul piano economico, civile edemocratico”.

La Banca d’Italia, prosegue la lettera, ”la DirezioneNazionale Antimafia e la Corte dei Conti, nei loro studi piu’recenti, stimano in oltre 200 mld di ero l’anno gli affaridelle mfie, con oltre 80 miliardi di utili al netto degliinvestimenti, e in 60 mld annui il peso che la corruzioneesercita sui costi della Pubblica Amministrazione.

Questo fenomeno, oltre a rappresentare una quantita’ dirisorse che se recuperate potrebbero garantire un utile econsistente processo di investimenti produttivi e nuoveopportunita’ di lavoro, incide pesantemente nella vitademocratica e spinge le imprese sane verso un processo diemarginazione a vantaggio di un sistema illegale chemortifica le prospettive di crescita”.

”Il fenomeno – si legge ancora – riguarda 1663 aziende e80.000 lavoratori, coinvolti da processi che determinanosostanzialmente due situazioni: prima del sequestro unacondizione di sfruttamento e negazione dei diritti; dopo ilsequestro e la confisca la perdita del posto di lavoro senzache possano essere utilizzati i necessari ammortizzatorisociali. Su questo ultimo punto cogliamo l’occasione persottolineare che la recente Legge Fornero sul Mercato delLavoro ha abrogato la norma che disciplinava l’accesso agliammortizzatori sociali per lavoratori esposti a problemi diordine pubblico. Sottolineiamo, inoltre, che dall’iniziodella crisi, cioe’ dal 2008, questo fenomeno e’ cresciuto del65% e che riguarda tutte le regioni italiane. Con questalettera – concludono – vi chiediamo di esprimere condivisionedi questi propositi e di assumere nella prossima legislatural’impegno a portare in parlamento la discussione sulla Leggedi Iniziativa Popolare che alleghiamo a questa nostralettera”.

red/glr