Fisco: Lannutti (Idv), Adusbef impugna redditometro

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(askanews) – Roma, 17 gen – Il redditometro viola i diritti delcontribuente e la stesse norme costituzionali. ”Adusbef,l’associazione a difesa deicittadini-consumatori-contribuenti, si e’ sempre battutacontro l’evasione e l’elusione fiscale, l’abuso di diritto, icondoni ed i ”perdoni tombali”, gli scudi fiscali che hannoavuto lo scopo di reimmettere nel mercato, con la tassa del5%, capitali a volte di provenienza illecita e probabilmentecriminale, difendendo al contempo i diritti dei contribuentinei confronti del Fisco, che negli ultimi anni ha utilizzatole ganasce fiscali ed altri strumenti coercitivi vigenti inuno Stato di Polizia Fiscale, in aperta violazione delloStatuto dei diritti del contribuente, spesso derogato dadisposizioni di legge”. In un comunicato, Elio Lannutti, chee’ presidente di Adusbef spiega che ”il nuovo redditometro(sconfessato di recente dallo stesso presidente Monti),varato alla vigilia di Natale in palese violazione degli art.

3,24 e 53 della Costituzione e dello Statuto dei diritti delcontribuente, poiche’ pone a carico del cittadinocontribuente l’onere della prova, che in qualsiasi civilta’giuridica dovrebbe essere posto in capo all’amministrazionepubblica, la quale dispone di strumenti invasivi e di accessoai conti correnti bancari e postali, non c’entra nulla con lalotta all’evasione, somiglia invece ad uno strumentocoercitivo teso a terrorizzare i contribuenti onestipiuttosto che gli evasori.

La lotta all’evasione fiscale infatti, puo’ gia’ contare suinumerosi strumenti di cui dispone l’Agenzia delle Entrate esulle nuove norme introdotte da Governo, dal controllo deiconti correnti bancari e postali in vigore dal primo gennaiodi quest’anno al sistema informatico dell’Agenzia, checonsente di incrociare, i dati dichiarati e quelli relativialle spese realmente sostenute, con gli stessi conti correntibancari: e’ solo una inutile vessazione addossare l’oneredella prova sui contribuenti, se l’amministrazionefinanziaria gia’ dispone tutte le informazioni.

Numerose pronunce consolidate di Cassazione (l’ultima n.

23/554 del 2012 depositata il 20 dicembre scorso), chefornisce nuovi chiarimenti sui controlli fiscali del nuovoredditometro, hanno stabilito che in merito al redditometro,e’ ”il Fisco a dover provare l’incoerenza del reddito inordine alla presunzione semplice dell’accertamento sintetico,essendo lo stesso redditometro uno strumento di accertamentosintetico che permette al Fisco di formulare solo unapresunzione semplice non una presunzione legale, e quindi nonpuo’ scaricare l’onere della prova sulle spalle delcontribuente, stabilendo la Corte che non e’ il contribuentea doversi difendere sulla base dell’accertamento daredditometro, come previsto dalla nuova legge, ma e’ il Fiscoa dover provare l’incompatibilita’ del reddito dichiarato conspese effettuate e tenore di vita”.

”Per tali ragioni, Adusbef ha dato mandato ai propri legalidi impugnare in tutte le opportune sedi, dalle Commissionitributarie al Tar del Lazio,un decreto ministeriale, affettoda rilevanti vizi di illegittimita’, anche di ordinecostituzionale, che invece di contribuire alla lottaall’evasione ed all’elusione fiscale, sta ottenendo l’effettodi un ulteriore risentimento dei contribuenti onesti, spessoperseguitati, verso il Fisco ed un vero e proprio Stato diPolizia fiscale”.

com-ram