Generali: la rivoluzione Greco. Piu’ disciplina su investimenti e debito

GEN 4, 1238 -

+++Nel 2015 un Roe al 13% e taglio costi per 600 milioni.

”’I nostri target non sono prudenti ma ragionevoli” e ”’ilnostro mestiere non e’ fare gli azionisti strategici”+++.

(askanews) – Londra, 14 gen – ”Stiamo lavorando per creare unasocieta’ piu’ forte. La strategia punta a trasformare leGenerali in un gruppo globale in grado di competere suimercati internazionali”. Il group ceo del colosso triestino,Mario Greco, presenta alla City un nuovo tassello dellarivoluzione culturale nella gestione della compagnia. Lanuova filosofia e’ una forte attenzione alla disciplina sugliinvestimenti e sulla solidita’ patrimoniale per migliorare ilritorno agli azionisti mentre sull’attivita’ il focus e’ sulbusiness assicurativo e la presenza geografica con un aumentodel peso del business danni.

Il nuovo corso iniziato ad agosto con l’arrivo di Greco aTrieste segna oggi un’altra tappa con l’annuncio di alcunitarget finanziari al 2015. Aumentare l’indice di Solvency 1al 160%, un cash flow superiore a 2 miliardi e un Roe al 13%con un risultato operativo di 5 miliardi di euro a regime,mentre sul fronte dei costi Generali conta di realizzarerisparmi per 600 milioni ma senza riduzione di personale.

La Borsa accoglie con freddezza la strategic review. Iltitolo Generali perde il 3% ma nell’ultimo mese hasovraperformato gli indici con un progresso del 20% e del 46%dall’insediamento del nuovo group ceo. Greco non sembra pero’preoccupato. ”Lavoriamo per una societa’ piu’ forte e nonguardiamo alle variazioni di un giorno”. Se oggi ci sonopoche novita’ in termini di annunci e’ anche perche’ ”’inmeno di sei mesi abbiamo gia’ risolto alcune delle carenzeche avevo indicato” come la governance e l’organizzazioneche proprio oggi vede il completamento del group management committee con le nomine di Nikhil Srinivasan e CarstenSchildknechet. E solo pochi giorni fa l’annunciodell’acquisto della jv con PPF. Alla platea di analisti e investitori Greco ricorda iltema dell’organizzazione della compagnia. Generali devemigliorare il profilo patrimoniale e la capacita’ di crearecapitale ma ”il vero tallone d’Achille” della compagnia erarappresentato da ”una governance opaca, dalla carenza ditrasparenza nei processi decisionali e da priorita’strategiche complicate e talvolta anche in conflitto” hasottolineato il group ceo indicando che la filosofia dellenuove Generali e’ una ”rivoluzione in disciplina,semplicita’ e focus per migliorare il ritorno agliazionisti”.

Greco ha ricordato che dal suo arrivo alla guida delleGenerali, l’attenzione e’ stata posta sulla definizione diuna nuova organizzazione e un nuovo team per operare in uncontesto di maggiore coesione. Greco ha sintetizzato che dopoi cambiamenti apportati alla struttura ”le decisioni sarannoprese sulla base di analisi rigorose e dettagliate”.

Poi il ritorno al presente. Greco non condivide ilgiudizio di alcuni analisti che gli obiettivi annunciati ogginon siano ambiziosi. ”Non sono target prudenti – ha detto -sono seri e ragionevoli. Il Roe al 13% nel 2015 e’ una sfidafondamentale per Generali”. L’obiettivo e’ ristabilire unasolida posizione patrimoniale e di cash flow e un approcciodisciplinato negli investimenti. Dal cda un sostegno pieno.

”Il 4 dicembre la strategia e’ stata approvata dal boardall’unanimita”’ ha indicato Greco. Nell’incontro con igiornalisti e nelle domande degli analisti cessioni eportafoglio partecipazioni sono stati tra i principali temi.

Sul fronte delle dismissioni Greco ha indicato che entro il2015 Generali potra’ incassare un beneficio di 4 miliardi dieuro comprendendo la vendita di BSI e e degli asset USA. ”Manon indicheremo una lista di asset da vendere – ha detto piu’volte – perche’ ci vincolerebbe.

Vogliamo vendere quado la valutazione e’ buona”. Poi il tema partecipazioni. ”Non e’ il nostro mestierefare gli azionisti strategici o speculare sui mercatifinanziari. Il nostro mestiere e’ gestire prudentemente gliinvestimenti” ha detto Greco ricordando che il cda delleGenerali nel febbraio di due anni delibero’ che la compagnianon aveva partecipazioni strategiche. ”Penso sia unadelibera corretta” ha aggiunto precisando pero’ che sarebbeuna conseguenza ”scorretta” ipotizzare che lepartecipazioni sono destinate ad essere vendute.

”Valorizzeremo tutti i nostri asset, uno per uno. Ilportafoglio investimenti di Generali e’ molto prudente emolto tradizionale” ha rilevato Greco. ”Non siamo indisaccordo sulla allocazione complessiva”. Inevitabili pero’alcuni riferimenti a partecipazioni come Telco, Pirelli e Rcsdove Generali e’ nei patti di sindacato. ”Per noi ci sono asset e asset che valutiamo uno ad uno enon ci sono patti e patti ma titoli che ci fanno stare moltotranquilli e altri meno”. Cosi’ su Pirelli ”’siamodisponibili a restare se la durata del patto sara’ ridotta aun anno.

Valutiamo Pirelli in modo positivo – ha detto – e’ unasocieta’ con prospettive interessanti”. Sull’aumento dicapitale Rcs ”non ho notizie al riguardo. Parteciperemo sele condizioni saranno interessanti per le Generali”.

Sull’eventuale uscita da Rcs, Greco ripete qual e’ la nuovafilosofia. ”’Per ogni partecipazione decideremo caso percaso e su Rcs oggi siamo vincolati a un patto disindacato”.

Un riferimento anche all’aumento di capitale. ”E’un’opportunita’ che esiste – ha detto – e’ bene che siutilizzi una volta e poi per qualche anno non si puo’ piu”’.

Greco insiste che ”’quella che abbiamo presentato e’ lastrategia migliore. Generali sono uno dei pochi gruppiitaliani che possono crescere nel mondo”.

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