Fiat: niente minimo, azienda offre 40 euro di ‘produttivita”. Fim cauta

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(askanews) – Torino, 11 gen – Niente aumento del minimo maquaranta euro al mese lordi di salario di produttivita’. E’questa l’offerta presentata oggi dalla Fiat ai sindacati delfronte del si’ alla ripresa della trattativa sul contrattoall’Unione Industriale di Torino. Un aumento che valesoltanto per il 2013, in attesa di vedere gli sviluppi chepotra’ avere il gruppo nel 2014 e 2015, e legato alla”effettiva prestazione”, e quindi alle ore lavorate. Unaclausola che non ha convinto del tutto i sindacati e inparticolare la Fim-Cisl alla luce della presenza massiccia diCassa integrazione negli stabilimenti. ”C’e’ qualcheproblema”, ammette il segretario cittadino Claudio Chiarledopo una riunione del sindacato questo pomeriggio. Soltantonel 2012, e’ stato sottolineato dall’azienda durante ilconfronto di questa mattina, sono state utilizzate 32 milionidi ore di cig dal gruppo torinese, l’equivalente di 20miladipendenti. Per il Lingotto in una congiuntura come questanon e’ possibile fare di piu’. La Fiat chiede in sostanza unanuova prova di fiducia ai sindacati metalmeccanici che gia’l’hanno seguita sul nuovo modello di relazioni industriali,puntando su un’uscita dal tunnel verso la fine di quest’annoe quindi sulla possibilita’ di rinegoziare al meglio lecondizioni del biennio successivo.

In estrema sintesi, gli 86mila dipendenti del gruppo sipotranno attendere a queste condizioni non piu’ di quantoricevuto nel 2012 in cui e’ stato distribuito un premiogeneralizzato di 600 euro. ”E’ positivo che l’azienda facciauna proposta – commenta Ferdinando Uliano segretario nazionleFim-Cisl, che comunque non si dichiara contrario adaffrontare la parte economica per un solo anno – la nostrarichiesta pero’ si collocava in un contesto piu’ ampio nonsolo temporale, ma anche strutturale: vale a dire un pezzonel primo livello contrattuale (leggi salario minimo, ndr) eun pezzo legato al secondo livello (produttivita’, ndr), mal’incremento non puo’ essere collegato alla questione dellapresenza, perche’ bisogna considerare che tanti lavoratorisono in cig”.

Molto favorevole invece Roberto Di Maulo, leader dellaFismic, secondo cui questa strada ”non ha alternative”,anche se puntera’ nei prossimi incontri a spuntare un aumentopiu’ sostanzioso: ”Con 50 euro lordi grazie alla tassazionedi produttivita’ si tratta di 42-43 euro netti al mese, chefanno la differenza”. ”Ma non dobbiamo buttare a mare lastruttura triennale del contratto. Ora – aggiunge Di Maulo -nell’accordo ponte che faremo dobbiamo scrivere che la partenormativa deve essere definita entro il 2013 cosi’ come gliaumenti salariali realtivi al 2014 e 2015”.

La trattativa prosegue mercoledi’ e giovedi’ prossimo,ultimo giorno utile secondo Di Maulo per raggiungere unaccordo, alla luce dei tempi per la compilazione delle bustepaga di gennaio, anche su quella parte produttivita’, pari a103 euro, in scadenza a dicembre 2012 e che in mancanza di unnuovo accordo rischia di essere cancellata dai salari. ”Percui otterremmo la beffa – osserva il leader Fismic – che nonsolo non abbiamo raggiunto un accordo sugli aumenti, maabbiamo ottenuto come unico risultato concreto la definizionedi una perdita”. eg/sam/ss