Moda: export extra-Ue traina quella italiana, in 2012 +1,9% fatturato

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(askanews) – Firenze, 7 gen – La moda maschile italiana chiude il2012 con il segno positivo. E’ quanto emerge dallo studio economico di Sistema ModaItalia diffuso alla vigilia di Pitti Immagine Uomo, al via dadomani alla Fortezza da Basso di Firenze. Sulla base delle indicazioni provenienti dalle indaginicampionarie e dell’andamento congiunturale del quadromacroeconomico di riferimento, SMI stima per il 2012 un girod’affari settoriale in crescita del +1,9%, corrispondente a8,6 miliardi di euro. Prosegue il trend positivo sia per il compartopreponderante, ovvero il vestiario esterno (nell’ordine del+3,3%), sia per la maglieria esterna, nonche’ per la pelle.

Di contro, gli altri segmenti quali la camiceria e lecravatte risulterebbero tutti interessati da dinamiche gia’negative. Il valore della produzione, dopo i cedimenti sperimentatinel periodo 2008-2010, torna interessato da un’evoluzionepositiva (+5% circa), fattore su cui incide, in primis, laconsiderevole flessione dei capi di importazione. Nel 2012 la maggior spinta all’industria italiana della modamaschile e’ da ricondurre ancora una volta al mercato estero,in particolare extra-europeo, con un esport al +3,3%. Tuttavia il settore, soprattutto nel secondo semestre del2012, ha accusato un rallentamento sul fronte dell’export,che conduce per i dodici mesi a stimare una crescita dellevendite estere del +2,4%, corrispondente a circa 5 miliardidi euro. L’import, come per tutta la filiera Tessile-Moda,nel 2012 e’ stato, invece, caratterizzato da una brusca, mapur attesa, inversione di tendenza, che, visto il progressivopeggioramento del tasso di caduta in corso d’anno, porta aprevedere per i dodici mesi un decremento pari almeno al-9,1%. I mercati extra-UE da gennaio a settembre 2012 hanno messoa segno un incremento pari al +9,7% (che fa seguito,peraltro, ad un +20,5% registrato lo scorso anno nel medesimoperiodo), a fronte di un mercato intracomunitariointeressato, invece, da una dinamica gia’ divenuta negativa(-1,5%). Il mercato Ue resta, comunque, il maggioracquirente, con una quota del 54,1% sull’export totale. Perquanto riguarda i consumi interni per il quinto annoconsecutivo si stima un decremento in termini nominali deiconsumi nell’ordine del -4,7% con riferimento all’anno solare2012.

Sulla base delle rilevazioni campionarie condotte da SMI,la maggior parte (56%) delle aziende operanti nel vestiarioesterno maschile, interrogate sulle aspettative a breve,propende per una ‘stabilita” delle condizioni congiunturalisperimentate nel 2012, mentre il restante 44% teme unpeggioramento. afe/sam/bra