Ilva: Di Pietro, azienda investe in marketing e non spende per bonifica

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(askanews) – Roma, 5 gen – ”Un ladrone rapina una banca e portavia un miliardo di euro. Per farlo ammazza pure un sacco digente. Mentre scappa, la polizia recupera il bottino, ma luiriesce a non andare in galera, magari rendendosi latitanteall’estero. Da li’ scrive una bella letterina airappresentanti della legge in cui chiede se, per favore, glipossono restituire il malloppo frutto della rapina, perche’nella latitanza ne avrebbe proprio bisogno. Non e’ unabarzelletta. E’ quello che sta succedendo, nell’Italia delprofessor Mario Monti, all’Ilva di Taranto”. E’ quanto scrive sul suo blog il presidente dell’Italiadei Valori, Antonio Di Pietro.

”Nonostante l’esplicito e formale divieto da parte dellamagistratura, per mesi l’azienda dei Riva ha continuato aprodurre acciaio inquinando l’aria, l’acqua e il mare diTaranto, avvelenando non solo i lavoratori ma anche le lorofamiglie e tutti gli abitanti di quella zona”. Secondo Di Pietro, ”lo scandalo vero e’ che in questimesi non un euro e’ stato speso per la bonifica della terra,l’aria e l’acqua e per rendere sicuri gli impianti. L’Ilva,invece, investe unicamente in marketing e avvocati nellapolemica contro la magistratura e quei sindacati, come laFiom, che non sono asserviti”. Gli impianti, conclude il leader dell’Idv, ”devono esserericonvertiti e messi in sicurezza. L’ambiente deve esserebonificato. Servono almeno 3 miliardi e gia’ sappiamo che nonbasteranno. Ecco a cosa deve servire quella merce prodottaillegalmente: non ad arricchire ancora di piu’ i Riva, ma afornire il primo miliardo per la riconversione degliimpianti”.

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