Tlc: Ibarra lancia allarme, senza azione Authority Infostrada a rischio

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(askanews) – Roma, 2 gen – ”Senza un intervento deciso delleAuthorities potremmo essere costretti a valutare la chiusuradi Infostrada, il piu’ importante operatore alternativo aTelecom Italia sulla rete fissa con 2,5 milioni di clientidiretti”. Questo l’allarme lanciato nei giorni scorsi daMaximo Ibarra, a.d. di Wind, che precisa tuttavia che non sitratta di un ultimatum: ”non mi piace questa parola”, masottolinea che ”per quanto riguarda la rete fissa, e’sbagliato dire che c’e’ poca concorrenza, in quanto non c’e’concorrenza affatto”. Secondo l’a.d., ”la cosa piu’ impressionante e’ che nelmondo della rete Adsl se andiamo a guardare la generazione dicassa da sempre, incluso il 2012, quasi il 100% del cash flowprodotto ogni anno e’ di Telecom Italia. Il margine Ebitda diTelecom e’ il 44% e quello degli operatori alternativi e’ al15%”.

Ibarra spiega che guardando il costo, ”quello netto chenoi paghiamo al concorrente Telecom ogni anno e’ 500 milionidi euro, e piu’ di 300 milioni sono sull’unbundling cioe’sull’affitto di quello che chiamiamo ultimo miglio. Abbiamouna tale pressione sul conto economico -prosegue l’a.d. – chenon riusciamo a generare cassa. Sappiamo che c’e’ una solarete in rame e siamo disposti a pagare un prezzo congruo madobbiamo guadagnarci perche’ nella nostra ragione sociale nonc’e’ l’obiettivo di fare l’incumbent”.

Il top manager aggiunge poi che ”ci sono alcune leve sucui mi devono dare un aiuto le istituzioni”, in particolaresul costo di affitto della rete in rame, dato che ”su questofronte paghiamo 9,26 euro per linea al mese. Ora si vuoletenere alto questo affitto affinche’ gli incumbent possanofare investimenti sulle reti di nuova generazione”. Ebbene,dice Ibarra, ”in Italia ci sono 6 milioni di lineeunbundling. Moltiplicando per 12 mesi e immaginando che sivoglia far salire di un euro quel costo, in tutto farebbe 70milioni di euro. Una somma modesta che servirebbe arealizzare la copertura in fibra di un solo quartiere di unagrande citta’ come Roma o Milano. Mentre, al contrario, unadecisione del genere finirebbe solo per decretare il deprofundis alla competizione, poiche’ per noi operatorialternativi rappresentano la possibilita’ o meno di rimaneresulla rete fissa”.

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