La Cina domani comunicherà i risultati del censimento

Istituto statistica ha annunciato che popolazione è in aumento

MAG 10, 2021 -

Roma, 10 mag. (askanews) – Gli attesi risultati del censimento cinese saranno comunicati domani. L’ha annunciato l’Ufficio nazionale di statistica di Pechino, dopo che la comunicazione è stata già rimandata il mese scorso.

Nel mese di aprile, in realtà, l’Ufficio nazionale di statistica ha già reso noto che la popolazione nel 2020 risulta cresciuta, nonostante le informazioni di stampa e le osservazioni di analisti che si attendevano il primo storico calo della popolazione cinese.

In ogni caso ci si attende che il censimento sancisca l’aumento dell’età media dei cinesi, confermando il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione che rischia di essere un grande problema per la sostenibilità economica della Repubblica popolare.

Alla fine del 2019 i cinesi over-60 erano circa 254 milioni, circa il 18,1 per cento della popolazione. Inoltre 176 milioni, il 12,6 per cento, avevano un’età di 65 anni e oltre. In tutto la popolazione cinese è di circa 1,42 miliardi.

L’unico caso di decrescita del numero dei cittadini cinesi è stato registrato nel biennio 1960-61, mentre il paese viveva il triennio della Grande carestia dovuta al fallimento delle campagne di pianificazione e di collettivizzazione agricola e delle politiche economiche maoiste che conosciamo come Grande balzo in avanti. Il tutto ingigantito da una serie di disastri naturali. All’epoca morirono tra 13 e 20 milioni di persone.

Secondo stime ufficiali, però, già nel 1962 la popolazione ebbe un rimbalzo con 14,4 milioni di abitanti in più. Sebbene la virata al negativo non sia avvenuta quest’anno, il governo cinese stesso in precedenza ha chiarito che il gap esistente tra i nuovi nati e i decessi farà sì che entro i prossimi cinque anni si avrà un saldo negativo di un milione di persone all’anno.

Lo studioso indipendente He Yafu, secondo quanto ha scritto il South China Morning Post, ha valutato che nel 2022 il numero dei nuovi nati scenderà a circa 10 milioni e quello dei morti supererà la stessa cifra: cioè la svolta negativa è solo rimandata d’un anno.