Cina, da parlamento si attendono indicazioni su rilancio economia

Nella seconda parte della settimana inizia "doppia sessione"

MAR 3, 2021 -

Roma, 3 mar. (askanews) – La strategia di ripresa economica della Cina post-Covid passa attraverso la cosiddetta “doppia sessione” di lavori del Congresso nazionale del popolo (il “parlamento” cinese) e della Conferenza politica consultiva del popolo cinese, un duplice appuntamento che avrà inizio giovedì con la conferenza consultiva e venerdì per quanto riguarda il congresso.

Il principale tema sul tavolo delle due assise sarà quello dei piani di ripresa a medio e a lungo termine che dovranno portare la Cina a essere un’economia pienamente sviluppata: Pechino punta a raddoppiare il proprio Pil entro il 2035. Il tutto partendo dal nuovo Piano quinquennale (2021-2025), che è il quattordicesimo della storia della Repubblica popolare cinese.

Si tratta di un documento elaborato dal Comitato centrale del Partito comunista cinese nel mese di ottobre, quindi non è ragionevole pensare che si vada a una bocciatura o a emendamenti sostanziali, ma che sarà comunque analizzato con attenzione perché detta le fondamentali linee di uno sviluppo basato su innovazione e su transizione ecologica, tenendo presente che il presidente Xi Jinping ha impegnato il paese a procedere verso la neutralità carbonica da raggiungere entro il 2060.

La “doppia sessione” è destinata a durare una settimana e i 5mila delegati ascolteranno la relazione del presidente Xi in un anno particolare, perché da un lato dovrebbe essere quello della ripartenza dopo la pandemia e dall’altro celebra i 100 anni dalla nascita del Partito comunista cinese. Non mancheranno, insomma, i toni celebrativi.

Sarà inoltre una delle prime occasioni per fornire valutazioni sui passi effettuati dalla nuova amministrazione Biden negli Stati uniti, principale concorrente strategico della Cina con il quale è in corso una pesante guerra diplomatico-commerciale eredità dell’era Trump. Al momento la transizione di potere in America non ha portato a una sostanziale spinta verso la distensione.

Non è chiaro se l’esecutivo cinese guidato dal premier Li Keqiang nella sua relazione comunicherà un obiettivo di Pil per l’anno in corso. Non lo fece nel 2020, anche perché in piena pandemia era impossibile, dopo i dati del primo trimestre, fare una stima. Alla fine il Pil cinese lo scorso anno è cresciuto del 2,3 per cento, portando il paese a essere l’unica grande economia del mondo ad andare in territorio positivo.

Un altro dei temi che potrbbe essere messo in campo è quello di Hong Kong. Il territorio semi-autonomo dovrebbe andare in settembre a elezioni per il Consiglio legislativo (LegCo), che è il palamento locale. Ci sono segnali che potrebbe essere messa in campo una riforma elettorale.